Una grande cantante all'apice della carriera, russa di nascita ma residente in Occidente, a Vienna, viene sollecitata da più parti a condannare l'aggressione del pazzo dittatore russo all'Ucraina. Lei si rifiuta, dichiarando che con Putin non ha avuto frequentazioni, se non in occasioni pubbliche, e che non è tenuta ad esprimere pubblicamente le sue convinzioni politiche; e, infine, ma questo non lo dice, non condanna Putin per non dispiacere al suo mentore Valery Gergiev, che mai e poi mai sconfesserà l'amico Putin che gli ha assicurato soldi e fama ed una corte a San Pietroburgo.
Le istituzioni musicali dell'Occidente le rispondono che se non condannerà la guerra, le porte dei grandi teatri d'Occidente per lei saranno sbarrate. Lei non condanna, i teatri cancellano ogni suo impegno, e lei, per non fare la figura di... dichiara di volersi prendere un periodo di riposo. Falso. Lei in Occidente non canta per qualche mese.
Poi si rende conto che la bella vita che la sua carriera internazionale le assicura non potrà più farla, e allora si affretta a condannare la guerra, e i teatri d'Occidente, prima ancora che Lei lo faccia, quasi vincendola sul tempo, le riaprono le porte.
Non è chiaro chi l'ha fatta più grossa se Netrebko - che comunque non condannando una invasione ingiustificata e la distruzione dell'Ucraina oltre che la destabilizzazione mondiale che quell'assassino di Putin sta mettendo in atto, è da condannare senza appello - o i teatri che, pur di averla per riempire le loro platee, si sono accontentati di una condanna non chiarissima, forse solo formale e neppure convinta e fuori tempo massimo. La Netrebko, l'ha fatto per non perdere privilegi, che ad onor del vero si guadagna cantando, come abbiamo detto. Comunque l'ha fatta grossa la Netrebko ed anche i teatri non sono da meno, ma forse la Netrebko l'ha fatta più grossa dei teatri.
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Il secondo caso riguarda Placido Domingo, questi giorni di nuovo alla ribalta, per una indagine in atto in Argentina nei confronti di una associazione - setta?- sospettata di sfruttare giovani donne, anzi di attuare la tratta delle stesse. A questa associazione - setta?- apparterrebbe anche Domingo, che però non è tuttora indagato.
E' lo stesso Domingo che ha già pagato per accuse rivoltegli da donne che si sono ritenute offese ed oggetto di comportamenti non corretti da parte del tenore (ex) nel corso della sua lunghissima carriera.
All'epoca del primo scandalo, una giornalista italiana azzardò che era certamente possibile che Domingo avesse sbagliato. Come - scrisse - un donnaiolo come lui, ti pare che non abbia passato i limiti tante volte con le donne, senza il loro consenso? Domingo non la denunciò; più tardi si scusò con tutte le donne cui avrebbe recato offesa 'senza volerlo', ma comunque molte istituzioni strapparono i contratti in essere con lui. Non tutte, perchè la Scala di Pereira - esattamente come ha fatto la Scala di Meyer con la Netrebko, riaccogliendola - fece cantare Domingo, non credendo fino in fondo a quelle accuse.
Sappiamo naturalmente di altri casi in cui accuse simili erano strumentali, come con Daniele Gatti l'Orchestra di Amsterdam che ha quasi chiesto scusa al direttore e si è riappacificata con lui, pubblicando - i soldi non si buttano! - alcuni dischi già realizzati ed in attesa di essere solo pubblicati.
In questo secondo caso, quello di Domingo iscritto alla setta, contro la cui presenza all'Arena hanno protestato alcuni consiglieri comunali dell'opposizione che hanno anche chiesto le dimissioni di Cecilia Gasdia, si tratta di indagine su una setta (?) cui sarebbe iscritto anche Domingo accusata - la setta - di...
(Quando la Gasdia ammise troppo tempestivamente la Netrebko in Arena, dopo un'abiura che difinire 'interessata' è poco, quei solerti consiglieri non protestarono né chiesero le dimissioni della Sovrintendente. Ritennero che la mancata condanna della gierra di aggressione non fosse da ritenere poi così grave, tanto da richiedere ad una star dell'opera una abiura pubblica.
Nel caso di Domingo, per il quale hanno invece protestato, occorre che si accerti innanzitutto vi fosse iscritto, che la setta avesse scopi criminali, e che Domingo abbia condiviso i propositi criminali della stessa. Intanto non è indagato. E l'indagine sulla setta è appena avviata.
Ora viene da chiedersi: possibile che dopo quello di cui era stato accusato , Domingo si sia cacciato di nuovo in un affare che ha a che fare con abusi sulle donne? Sarebbe veramente scemo, sempre che venga dimostrato quello che un quotidiano americano ha scritto, oppure che è ormai 'fuori di capoccia' - come si direbbe a Roma.
E, comunque, prima del giudizio e della condanna, a noi il caso Netrebko ci sembra molto più grave di Domingo, perchè anche eventuali accuse o sospetti nei riguardi del tenore, tutte da dimostrare, sono da esaminare nelle loro modalità, le quali in più di un caso del recente passato sono apparse infondate o nate da circostanze di rivalsa contro il potente di turno. Non è stato sempre così, non intendiamo scusare nessuno, se lo abbia fatto, ma qualche volta sì.
Allora aspettiamo.
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