giovedì 25 agosto 2022

Sagra Musicale Umbra. Vespro della beata Vergine di Monteverdi ( 1610). Bronzi, non si può continuare con le solite inesattezze

" Il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi è una delle pietre miliari della storia della musica sacra universale. La sua collocazione nell’anno liturgico rappresenta un mistero. Musica in occasione dell’Annunciazione? Per l’Assunzione? Certamente non si tratta di musica strettamente liturgica e non è escluso che la sua impressionante varietà di stili rappresenti anche una prova di bravura destinata ad impressionare il dedicatario, il pontefice Paolo V, in vista di un affrancamento di Monteverdi dal soggiorno mantovano, che nel 1610 si era fatto ormai carico di incertezze e difficoltà".

 Il celebre Vespro monteverdiano, pubblicato nell'altrettanto celebre raccolta di Amadino del 1610, apre la prossima edizione della bella ricca e variegata Sagra Musicale Umbra, affidata alla direzione del violinista-direttore Enrico Bronzi.  Mai capolavoro musicale fu più adatto a rappresentare il culto della Vergine, Madre di Dio, nella fede cristiana, e ad avviare l'edizione 2022 del festival, il più antico d'Italia, fondato nel 1937, al tema della 'madre', 'maternità', 'Madre di Dio'.

Questo ci fa venire in mente che anche noi nell'edizione ormai storica ed inimitabile del Festival delle Nazioni del 2004, affidato alla nostra direzione, inserimmo quel  capolavoro affidandolo ad esecutori qualificati,  e perfettamente  in linea con il tema conduttore di quella edizione del festival, e cioè 'musica italiana ed esecutori italiani della giovane generazione' ( in questi giorni ci sarà la nuova edizione di quel festival di Città di Castello, affidato da un ventennio circa alla stanca dozzinale  direzione di Sisillo che neanche il nuovo presidente, un manager di origini castellane,  intenderà modificare per riportalo agli splendori di un tempo). 

Torniamo a Perugia, alla Sagra e ad Enrico Bronzi.

 Nella brochure di presentazione del festival,  a commento dell' esecuzione del Vespro si leggono alcune righe introduttive, poche, per la verità, ma sufficienti ad inanellare molte imprecisioni  ed alcune inesattezze su quel capolavoro.

 Come quella relativa alla destinazione 'liturgica' del Vespro. Lo sa Bronzi che all'epoca non esisteva, come del resto non esiste ancora oggi, un vespro 'liturgico' ed uno 'profano', 'concertistico', se si vuole,  leggendo ed interpretando erroneamente un passaggio della dedica dell'opera: 'vespro da concerto'  che ne illustra lo stile musicale, 'concertante'?

 E poi la collocazione del Vespro ( 1610) nelle celebrazioni dell'anno liturgico non è questione di rilievo, trattandosi dell'Ordinarium dei Vespri delle festività mariane, dai salmi, all'inno e, naturalmente, al Magnificat . E che esso costituisca un unicum lo sottolinea anche l'intestazione del Vespro 'sopra canto fermi'.

L'unica cosa corretta che si legge in quella breve introduzione fatta stilare da bronzi, è il fatto che la presenza di altri stili i  quei brani 'solistici' che inframezzano' i salmi, che vanno intesi come 'possibili' sostitutivi delle antifone alla loro ripetizione alla fine dei salmi, e non tutti e neppure nell'ordine proposto dalla edizione dell'Amadino, siano una evidente attestazione della bravura di maneggiare tutti gli stili musicali in uso all'epoca, nella liturgia come nella musica profana ( del resto nello stesso Vespro, sono attestati dalla assonanze fra alcuni passaggi dell'opera e l'Orfeo), abbiano come finalità quello di presentarsi a Roma al papa Paolo V,, dedicatario dell'opera, con  le carte in regola per ottenere un incarico nella grandi cappelle pontificie, cui Monteverdi aspirava, ma che non ottenne. 

 Comunque queste ed altre precisazione su quell'opera Bronzi ed i suoi musicologi possono trovarle in un saggio articolato che ho scritto alcuni anni fa, in occasione della esecuzione del Vespro alla Filarmonica Romana, pubblicato nel programma di sala, e che poi ho ripubblicato su 'Music@' ed anche su questo blog.

 Diciamo questo perchè ci disturba dover leggere e rileggere tante inesattezze su un'opera fondamentale nella storia della musica, della quale molti punti, quasi tutto in verità, sono stati chiariti. Capito, maestro Bronzi.

 


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