sabato 13 agosto 2022

Incrociando Currentzis a braccetto di Vlad, a Ravello, gli chiederemmo di condannare la guerra apertamente

 Troppo presto Teodore Currentzis, direttore d'orchestra greco, attivo a Pern in Russia ( Siberia), finanziato da Gazprom, è stato sdoganato in Italia, dove fra qualche giorno approderà al Festival di Ravello, affidato alla direzione di Alessio Vlad, sponsorizzato da sempre da De Luca e, purtroppo, anche da Riccardo Muti, il quale con la sua orchestra 'Cherubini' è quest'anno orchestra 'residente' ed ospite d'onore del festival, con l'obbligo di eseguire anche il controverso, anzi folle 'concerto all'alba'.

Currentzis è considerato amico di Putin. Lui ha finanziato la sua attività attraverso Gazprom, fino a un paio di anni fa, quando ha deciso di venire via dalla Russia e stabilirsi in Germania.

 Non ricordiamo bene se tale abbandono  fosse  conseguenza della sospensione del finanziamento di Gazprom, oppure della stravaganza del direttore che potrebbe aver insospettito il potere. Od anche di ambedue.

 Ma allora non era ancora arrivato il flagello della pandemia e soprattutto  il suo amico Putin  non aveva ancora invaso l'Ucraina, dopo la quale in Occidente - giustamente - si è preteso dai musicisti russi l'abiura e la condanna netta di quell'aggressione, pena la cancellazione di ogni loro impegno nei paesi dell'Occidente democratico.

 E' cosa nota che la vittima più illustre di tale provvedimento è stato senza dubbio Valery Gergiev, che non ha mai condannato la guerra, perchè deve a Putin se vive e lavora nella sua San Pietroburgo come uno zar;  per questo non ha avuto più il lasciapassare per venire a dirigere in Occidente. Con lui anche Anna Netrebko che, invece, troppo presto si è pentita, dopo qualche mese di 'riposo' forzato, ed è tornata a cantare in Europa, applaudita e strapagata, dove vive (Vienna) come una zarina.

A Currentzis, che comunque imbarazza non poco l'Occidente, non è stata chiesta la stessa abiura, forse perchè era già in Europa all'inizio della guerra, e forse perchè l'abbandono della Russia, viene considerato  azione di dissenso verso Putin che attraverso Gazprom per anni l'ha finanziato. 

Vlad, Alessio, allo scoppio della guerra, quando vennero adottate le misure contro i musicisti considerati 'amici di Putin' ebbe l'ardire di dire che lui comunque avrebbe fatto venire a Ravello Valery Gergiev.

Ci furono proteste ma lui tenne duro, salvo poi a capitolare subito dopo. 

Ma adesso arriva Currentzis,  sul quale le cose stanno diversamente da Gergiev e Netrebko, i più noti. Ma al quale se si chiedesse di condannare la guerra di aggressione  della Russia all'Ucraina, dubitiamo che lo farebbe e che la sua condanna sarebbe chiara e netta.

 Vlad, la cui personalità tutto il mondo riconosce, eccetto noi, accampa il fatto che la musica unisce e che lui adotta le armi della diplomazia: "La musica impone la necessità dell’ascolto reciproco e diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi".

 Ma che discorso è questo? Fossi Franceschini, il ministro, taglierei al  festival di Vlad e De Luca, i contributi fissati. Anzi sarebbe bene che lo facesse, perchè non può un direttore qualunque, come Vlad, derogare alle misure che la comunità internazionale ha adottato in fatto di scambi fra nazioni dell'Occidente e la Russia di Puitn. E non è detto che non lo faccia, anche perché le elezioni sono alle porte ed un simile gesto potrebbe giovargli.



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