venerdì 11 settembre 2020

Nastasi ottiene un posto per Rosanna Purchia, sua beniamina

Che il settore della cultura interessi poco ai Cinquestelle, che forse non sanno neanche dove sia di casa, e non ne capiscano il valore, è noto. E per questo, già è sorprendente che a Roma la sindaca abbia riconfermato Carlo Fuortes, che aveva trovato all'Opera, e che in fondo, a parte certi strafalcioni e idee bislacche, amministra con correttezza, senza però ancora riuscire a colmare il profondo rosso pregresso.


A Torino, invece, dopo che era stato costretto a dimettersi il sovrintendente Walter Vergnano, in quota PD, e 'regnante' da decenni, perché non si era accorto del deficit che il suo teatro aveva accumulato (e chi se non lui doveva accorgersene?) la Appendino, anzi Grillo, aveva imposto William Graziosi, che godeva della amicizia del comico, e che proveniva da Jesi con un curriculum lungo una quaresima, ma a ben guardare ricco di patacche.


Graziosi si è rivelato - come dovevasi dimostrare - un incapace ed anche un esattore di tangenti, offertegli da una agenzia che forniva al Graziosi buona parte degli artisti in cartellone. Praticamente, se le accuse dovessero essere confermate dall'inchiesta in corso,  Graziosi verrebbe bollato  come ladruncolo, oltre che amministratore incapace.

La Appendino corre ai ripari,  e per non fare la figura della poveretta, nomina al suo posto (con l'avallo di Bonisoli) un sovrintendente che chiama dall'estero con un curriculum di valore, e che è diventato ora l' unica vittima incolpevole in questa tragica farsa. Schwarz il suo nome. 


Dopo un anno di gestione, la Appendino si rende conto che il risanamento dei conti, non certo per colpa del nuovo sovrintendente, è ancora lontano da venire, e che ad esso si aggiunge un deficit strutturale di gestione di oltre 2 milioni di Euro, confermato anche dal bilancio del 2019.

 E che fa, chiede aiuto al ministro Franceschini - su scrive Franceschini ma si legge Nastasi - felice di accontentarla.

Il ministro scioglie il consiglio di indirizzo (CDI) , manda a casa di conseguenza il sovrintendente, e nomina - è sempre Nastasi non Fran ceschini - un commissario. E indovinate chi è? E' Rosanna Purchia che  è stata per molti anni 'culo e camicia' con Nastasi, anche quando il 'grande & grosso' direttore generale del ministero era Commissario al San Carlo, dove fu proprio lui a chiamarla, nonostante il parere contrario del sindaco De Magistris.  'Culo e camicia' al punto da avviare la nascita di un Museo del teatro, la cui direzione Nastasi e la sua socia Purchia affidarono a Giulia Minoli, consorte di Nastasi, figlia di Giovanni e di Matilde Bernabei, in cerca di lavoro.  Un pezzo da novanta nonostante la giovane età, se non altro per provenienza familiare passata e condizione presente, ben retribuita, che però dovette abbandonare Napoli e riparare a Roma, non appena  la storia,  con la conseguente vergogna,  divenne di dominio pubblico.  

Nastasi, ovviamente, è riconoscente a  Purchia e Lei a Nastasi e -  si dice: ' una mano lava l'altra e tutt'e due aiutano a campare' - i due si spalleggiano. Al punto che appena si è reso vacante il posto di direttore del Piccolo di Milano ( da dove la Purchia proveniva, ma non come direttrice, sia chiaro, è stato Nastasi a promuoverla a tale rango al San Carlo), ha spinto per la sua nomina, senza riuscirci - come sembra.

 E allora alla prima occasione ecco che l'ha nominata commissario al Teatro Regio di Torino. E così - continuando sull'onda dei proverbi popolari-  con una 'fava' ( Purchia), si sono presi (accontentati) due 'piccioni' ( Nastasi e Appendino). E il Teatro Regio di Torino?

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