lunedì 26 marzo 2018

Boldrini e Grasso sono partiti in vantaggio rispetto a Fico e Casellati, salvo poi ad allinearsi a tutti gli altri che li hanno preceduti, dopo lo scioglimento delle Camere

Il vantaggio dei due ex presidenti di Camera e Senato , Boldrini e Grasso, sugli attuali, i neo eletti Fico e Casellati, sta nel fatto che i primi due  assunsero le rispettive carche ai vertici del Parlamento italiano, senza essere stati prima attivi politicamente, ma solo negli ambii delle rispettive professioni, nelle quali potevano vantare un curriculum di tutto rispetto, e quando aprivano bocca non lo facevano per favorire questa o quella parte politica o per danneggiare ora l'una ora l'altra.

 Dunque furono issati sugli scranni più prestigiosi di Camera e Senato, in qualche modo vergini. Si poteva essere d'accordo o meno sulle rispettive nomine - ma dopo la Pivetti  chiunque può aspirare a quelle cariche - ma nessuno poteva contestare loro di aver onorato le rispettive professioni, senza demeriti: la magistratura e la cooperazione internazionale.  Che erano poi le ragioni principali per cui i rispettivi schieramenti politici li avevano candidati. Avevano spesso anche loro parlato di fatti che conoscevano bene e sui quali potevano esprimere pensieri ponderati; in base ad essi la gente li conosceva ed apprezzava e, di conseguenza li  ha mandati in Parlamento, dove,  esattamente come è avvenuto l'altro ieri, per evitare stalli nelle nomine dei presidenti dei due rami del Parlamento, qualcuno li tirò fuori dal cilindro magico li propose e le assemblee li votarono.

 E, bisogna anche dirlo - contrariamente a quello che pensano Salvini o Calderoli  che è meglio ignorarli per la vergogna che ne deriverebbe per loro -   Grasso e la Boldrini, hanno tenuto onorevolmente e per tutto il periodo del loro mandato alti i nomi delle due Camere.

Poi, a Camere sciolte, anche loro hanno fatto passi falsi, come tutti i politici . Se avessero taciuto avrebbero creato meno sconquasso alle rispettive parti politiche e forse sarebbero stati rieletti senza disonore. E, invece, si son messi a fare  quello che fanno tutti, dimentichi di essere stati  per un quinquennio AUTORITA' DI GARANZIA.

Lo svantaggio con cui, invece, partono sia la Casellati che Fico è dato dal fatto che ambedue, vengono dalla politica, dove hanno lavorato chi più chi meno  in questo o quel partito: la Casellati addirittura dal 1994, in Forza Italia, e Fico nei Cinquestelle, dal 2013. In questi anni, la Casellati da più tempo rispetto a Fico, ha offerto molte occasioni per essere accusata di partigianeria ( e forse anche di piaggeria, nel suo caso, da parte di Berlusconi, suo benefattore politico).

A parte quella vergognosa scivolata sui senatori a vita, Lei che non ha  nessun merito nè scientifico nè sociale, che tutti i senatori a vita citati hanno e in abbondanza,  ha difeso negli anni il suo benefattore politico, anche contro l'evidenza nei vari inciampi in cui l'ex Cavaliere è caduto: politici e giudiziari alcuni, morali e civili altri. Secondo Lei il condannato Berlusconi non ha commesso nè frode fiscale, di cui è stato accusato e condannato  dalla Cassazione, nè evasione ed altro ancora. Basta un sua dichiarazione a chiarire i termini della questione che certamente alla neo presidente del Senato - seconda carica dello Stato - non fa onore:
" Cassazione o meno, Berlusconi,  è e rimane l'unico e irrinunciabile leader politico di Forza Italia e del centrodestra. Oggi con una sentenza che completa un percorso giudiziario lastricato da distorsioni giuridiche, palesi incostituzionalità, si è raggiunto il traguardo coltivato da vent'anni di estromettere Berlusconi dalla scena politica. Un vero e proprio scippo della democrazia. Ma stiamo sereni".
 No, con queste affermazioni, noi non siamo affatto sereni sulla neo presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati; anzi nutriamo qualche serio dubbio che Lei sia in grado di svolgere  il suo mandato parlamentare con assoluta correttezza istituzionale.

 Roberto Fico desta minori preoccupazioni e per la sua giovane età e anche per la sua non ancora lunga carriera politica,  Presidente in Commissione di Vigilanza Rai. E forse  può anche vantare il merito di  aver affrontato a viso aperto Di Maio.

Le sue esternazioni  pubbliche,  poi, a confronto di quelle imbarazzanti della Casellati, sembrano addirittura  amenità da 'bar sport', come quella su Beppe Grillo, suo  e di tutto il Movimento, vero unico capo: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la costiera amalfitana ( non anche la 'pastiera' napoletana? forse l'ha dimenticata ) e la musica". Bravo Fico, adesso datti da fare per tagliare, come hai detto, i costi della democrazia, cominciando dai privilegi dei rappresentanti del popolo nel Parlamento che presiedi. Daje, Fico!

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