Odio l’inglese perché
non lo conosco. Ma questa espressione riesco a tradurla anch’io.
Co2 è la formula chimica dell’anidride carbonica; The Crisis
Opportunity onlus sta per ‘Opportunità delle crisi’; oppure,
traducendo liberamente: ‘le crisi sono – possono diventare –
un’opportunità’, E l’anidride carbonica che c’entra? C’entra
perché anche l’anidride carbonica, quel puzzo orrendo che,
metaforicamente, sprigiona da imbrogli e malaffare, se opportunamente
stimolata, per effetto della fotosintesi ( per favore non dileggiamo
anche la chimica!) può trasformarsi in ossigeno che dà la vita.
Ma a chi? ‘Co2 Crisis
Opportunity’ con tutta la sua carica di ottimismo è il nome che si
è scelto una onlus, no profit, che ha fra i soci fondatori la Dott.
Giulia Minoli, oggi vice presidente. Presidente è Rachele Bonani che
in questi ultimi mesi è spesso intervenuta per difendere
l’onorabilità della sua associazione, sulla quale organi di stampa
avevano avanzato qualche dubbio. Ora, via il vocabolario.
La storia si tinge di
sentimento e di arte, e, in certo modo, si parte dall’Aquila, dal
dannato terremoto i cui segni sono tutti ancora ben visibili. Con lo
slogan 'non di solo pane si nutre l’uomo’, specie in periodo di
crisi, Salvatore Nastasi, intraprendente direttore generale del MIBAC
(Ministero dei beni culturali; quanto ci fanno ridere le sigle: GNAM,
ROF, REF…) propone alla Protezione Civile di tener sollevato il
morale dei disastrati aquilani con spettacoli di vario genere.
La protezione civile,
sollecitata da Nastasi, affida la realizzazione di quell’estate
(che vide, a L’Aquila, anche il m. Muti ) alla onlus che dimostra
come trarre ‘opportunità dalle crisi’. Ma per chi? Quel semplice
nome calzava a pennello. Il consiglio/invito a rivolgersi a detta
onlus, venne da Protezione Civile e Rai Educational di Giovanni
Minoli. Ma galeotta fu quell’estate 2009, perché fece sbocciare
l’amore tra la giovane Giulia Minoli, vice presidente della onlus,
laureata in filosofia e in regia cinematografica (per seguire, nei
suoi progetti di studentessa, le orme della madre?) e il potente
direttore generale dello spettacolo, Nastasi ( tutte queste notizie
si ricavano da internet!).
Nel frattempo,
evidentemente, si intensifica la conoscenza fra Nastasi ed il futuro
suocero, scoprendovi la sua passione per l’arte. Sta di fatto che
in quello stesso agosto, Minoli viene eletto presidente del Museo di
arte contemporanea del Castello di Rivoli che non sappiamo, in tutta
sincerità, quanto c’entri con il Ministero di Nastasi ( ancora di
Bondi, per la verità). Certo, colpisce la vicinanza e concomitanza
di certi fatti.
Passa un anno da
quell’estate e i due piccioncini si sposano nell’isola di
Filicudi, davanti ad un parterre di invitati da matrimonio 'di
stato'. Intanto Nastasi deve aver scoperto che la passione per l’arte
i Minoli ce l’hanno nel sangue, se, verso la fine del 2011, in
partenza da Napoli, al termine del commissariamento, lascia la sua
dolce metà a ‘dirigere’(‘coordinare’, per la precisione;
così si legge sul sito del teatro napoletano) il neonato Museo del
Teatro San Carlo (MeMus, ancora una sigla).“MeMus e la mostra Arte
all'opera”, ha dichiarato Nastasi, “sono un atto d'amore nei
confronti del Teatro e della cultura musicale napoletana” e di sua
moglie - potremmo aggiungere noi. Alla fine, le crisi offrono sempre
una qualche opportunità, come recita il nome della onlus, no profit.
(P. A. su Music@, 2012)
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