Si fa fatica a credere che un musicista del calibro di Berio abbia posto, a suo tempo, il veto per la dotazione della Sala grande dell'Auditorium di Roma, di un organo a canne, come ne hanno tutte le grandi sale da concerto in ogni parte del mondo. A Roma no. E sapete la ragione? Perchè l'organo deve stare in chiesa. Se non sapessimo che tali dichiarazioni sono uscite dalla bocca di un noto musicista, non ci penseremmo due volte a dargli dell'ignorante. Perchè, a differenza della gente comune, Berio non poteva ignorare volutamente che l'organo, oltre che per il suo impiego in un certo repertorio sinfonico, è uno degli strumenti più importanti della musica, per l' immensa straordinaria letteratura bachiana; e già basterebbe, senza neanche chiamare in causa, qualora volessimo limitarci all'Italia, il grande Girolamo Frescobaldi, organista in San Pietro. All'epoca ci fu una netta pubblica opposizione a Berio il quale se ne infischiò bellamente e proseguì, con il solito disprezzo che usava verso i suoi oppositori, per la sua strada. Cieca!
Berio non volle sentire ragione, e perciò ancora oggi la Sala grande dell'Auditorium ne è sprovvisto, nonostante che a Renzo Piano fosse stato commissionato un progetto di modifica dell'interno della Sala Santa Cecilia, la più grande delle tre, per posizionarvi l'organo, e l'architetto lo avesse redatto.
Ancora oggi, dopo quindici anni dall'apertura dell'Auditorium, Roma non ha una grande sala per ospitarvi singoli concerti e festival organistici che, come si sa, richiamano sempre un grande pubblico. Grazie a Luciano Berio!
Anche ai suoi successori alla sovrintendenza dell'Accademia di Santa Cecilia, Cagli e Dall'Ongaro, non è venuta l'idea di porvi rimedio. A loro non fotte niente dell'organo, e quando serve, vi provvedono con un organo elettronico.
A Roma , l'unica persona che ha preso a cuore la costruzione di un organo a canne nella Sala grande dell'Auditorium e lotta per questo - ma senza grandi risultati per l'indifferenza generale e dei vertici ceciliani - è l'organista Giorgio Carnini che da anni promuove una manifestazione organistica, intitolata appunto 'un organo per Roma'.
A Milano sarà possibile ciò che a Roma è stato vietato da un illustre musicista.
N.B.
chi è interessato a conoscere d nei dettagli la storia della mancata costruzione dell'organo nell'Auditorium di Roma, può ricorrere ad un numero del bimestrale Music@, edito dal Conservatorio di Music dell'Aquila, e che si sfoglia, accedendovi dal sito del Conservatorio 'Casella'.
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