domenica 25 marzo 2018

Consiglio alla Raggi per coprire i fori romani

Le buche, o come dicevano gli antichi, i 'fori' a Roma rappresentano da mesi l'emergenza n.1 della Capitale. Non l'unica, perchè conviviamo da tempo  anche con l'emergenza rifiuti e, siccome non c'è due senza tre, con  l'emergenza  trasporti.

 In fondo, tre emergenze, piccole tutto sommato, se paragonate alle grandi emergenze italiane e non solo romane, cioè l'emergenza politica e quella del debito pubblico e quella del lavoro. Ma se intanto si cominciassero a risolvere  le emergenze che abbiamo definito 'piccole', se non altro perchè limitate ad una città, seppure Capitale, saremmo già un bel passo avanti. E fra esse una almeno potrebbe forse essere risolta, perchè si sa come farlo, ed i soldi- se non se li rubano strada facendo, come hanno   quasi sempre fatto - ci sarebbero.

L'emergenza 'fori' romani ha una soluzione  a portata di mano. La sindaca e l'assessore competente, congiuntamente, hanno inviato una delegazione a Milano, per interrogare il sindaco Sala sulle buche che ci sono a Roma ma non a Milano, quantomeno nella stessa quantità;  non si tratta di diversa percezione. Le buche a Roma ci sono, non v'è strada senza, e si possono, anzi si devono risolvere.

Sala gli ha detto che a Milano c'è una squadra di una settantina di addetti, in servizio permanete, pronta ad intervenire, in ogni momento e con tempestività, sulle strade del capoluogo milanese. Ma non può essere questa la ricetta che salva Roma dai suoi 'fori'. Anche perchè di squadre 'tappabuche'  ne esistono. A Roma, squadre di volontari che si danno da fare, a proprie spese,  a differenza dell'immobile Giunta, per tappare con asfalto a presa istantanea le buche segnalate dai cittadini.

 Il rimedio, dicevamo, esiste, basta applicarlo. Alla viglia del Giubileo della Misericordia, Roma si dette una  sistematina stradale, sotto il Commissario Tronca. Uno dei lavori più imponenti, ma non l'unico del genere, fu il nuovo manto stradale della via Nomentana, da Piazza Sempione al Raccordo anulare. Alcuni chilometri di strada che negli anni successivi al Giubileo, nonostante pioggia e neve ed altro ancora, sono lì come appena fatti. Mai una buca, oltre quelle che  i vari servizi comunali  ( luce, gas, acqua, fogne) ogni tanto creano per interventi imprevisti o  di emergenza, salvo poi a rattoppare in maniera abbastanza soddisfacente le buche procurate.

 Perciò, invece che inviare una delegazione a Milano, basterebbe che la sindaca Raggi o il suo vice Bergamo con l'assessore o assessori competenti andassero a guardar i capitolati degli appalti assegnati da Tronca,  nel caso dei lavori stradali alla viglia del Giubileo. Prenderebbero visione, con la massima precisione della qualità dell'asfalto di quei lavori. Se seguissero quell'esempio, saremmo sicuri che  quattro o cinque anni - almeno quanti ne sono trascorsi dal Giubileo ad oggi -  ma forse anche più, le buche non  sarebbero uno dei grandi problemi a Roma.

 Che aspettano?

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