mercoledì 14 marzo 2018

Il paese dove nascono gli antropofagi

Alla domanda di Riccardo Lenzi, giornalista de L'Espresso: " La musica italiana è molto apprezzata all'estero?", così rispondeva Giorgio Battistelli ,alla vigilia del battesimo a Birmingham, oggi 14 marzo con la regia di Graham Vick,, della sua nuova opera, WAKE (Risvegliati) - che ha per soggetto la resurrezione di Lazzaro : "I compositori del nostro teatro musicale sono fra i migliori in circolazione".
 Battistelli aveva  prima affermato: " L'Opera  continua ad essere una forma d'arte privilegiata che accoglie magnficamente l'espressione umana nella sua varietà e completezza".
 Ma se così è, incalza Lenzi: " Nelle fondazioni liriche nostrane ne sono consapevoli?"; e Battistelli, di rimando: " Su questo preferisco non rispondere. Ho però notato che c'è una predisposizione alla ANTROPOFAGIA". Dunque l'Italia, nel settore dell'opera musicale contemporanea, sarebbe popolata da antropofagi. Ci sarebbero cioè lotte intestine fra i responsabili delle fondazioni, e forse anche fra gli stessi compositori, allo scopo di fagocitarsi, mangiarsi, divorarsi l'un l'altro.

 Se Battistelli intende  sottolineare la insensibilità delle nostre istituzioni liriche nei confronti dell'opera contemporanea, qualche ragione ce l'ha. Ma certamente  tale insensibilità non può accusare di averla vissuta sulla sua pelle, perchè le sue opere - che ora dopo la lunga sequenza cinematografica  mostrano la volta 'biblica' o 'religiosa' - anche in Italia vengono rappresentate. Da quella all'anidride carbonica, ascoltata e vista alla Scala, a due sue opere date a Venezia in due stagioni consecutive -  di tale  sbarco 'alla grande' in Laguna ci sfuggono le ragioni - allo 'Sconcerto'  del San Carlo - il termine ha avuto un ossequio proprio ieri nella pungente vignetta di Giannelli sul Corriere - ad altre che si sono viste negli anni in Italia, anche all'Opera di Roma.

Ma non è lo stesso teatro dove, successivamente, Battistelli ha avuto un incarico artistico, senza riuscire  a far rappresentare l'opera nuova Un romano a Marte, autore Montalto su libretto di Compagno, vincitrice di un concorso svoltosi  fra il 2013 e 2104, conclusosi nel 2015, con l'impegno dell'Opera - retta da due antropofagi: Fuortes-Battistelli, di rappresentarla entro il 2017?

 Sì, ci saranno anche sovrintendenti e direttori artistici poco inclini  ad accogliere nei loro teatri l'opera contemporanea, preferendole,  ove ne fossero costretti, i cosiddetti 'melologhi' che sono di più facile impatto e di più furba  (e facile) realizzazione.Ma tutti questi antropofagi non ci sembra di averli mai incrociati, pur bazzicando per teatri e sale da conerto.

Dove, invece, abbiamo visto circolare ed anche comandare incompetenti, arrivisti,  furbi, raccomandati,  graziati dal potere, lobbisti, baciapile ed anche massoni,   più che antropofagi.


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