Tutti conoscono la storia dell'uscita di Giovanni Minoli da Radiocor, del Sole 24 Ore (Confindustria), prima di approdare a La 7 di Urbano Cairo. Minoli aveva fatto una lunga intervista a Roberto Napoletano, quando già erano note le accuse mosse alla sua direzione, ma anche alla gestione della Treu della società di comunicazione della Confindustria ed al suo giornale economico. La redazione gli si sera rivoltata contro per ragioni gravi, le più evidenti erano le spese pazze, e i dati falsi sulle vendite. Sufficienti a mettere ko anche un direttore che conosce la materia del giornale che dirige, cioè quella economica. Lui si difende, esce dalla direzione con una buonuscita non irrilevante e scrive libri.
Minoli in uno dei suo primi 'Faccia a Faccia' su La 7 chi intervista? Proprio Roberto Napoletano, il direttore del Sole 24 Ore, sotto indagine, che lo aveva chiamato a lavorare alla radio del gruppo. Come a dire pubblicamente: voi mi avete mandato via da Radiocor, io vi faccio vedere che me ne fotto. Mentre Napoletano, fino a conclusione delle indagini, dovrebbe cospargersi il capo di cenere e girare alla larga dal piccolo schermo dove impartisce lezioni di economia, mentre dalla magistratura viene accusato di furto e falso!
In questi giorni è appara la notizia, se anche smentita da qualcuno, che l'ENI presieduta da Emma Marcegaglia, già presidente di Confindustria, presieduta ora da Boccia (che è quello che ha mandato via Minoli, seccato per l'intervista a Napoletano, a indagine della magistratura già avviata, quasi una sfida alla proprietà) correrebbe in aiuto di Radiocor e del Gruppo cui appartiene acquistandola, per mettere una toppa ai buchi creati dalla gestione Napoletano-Treu. Domani i dipendenti della Radio di Confindustria scioperano
E Minoli che ti fa? Sprezzante del pericolo, intervista a lungo, ancora oggi, Napoletano, nel suo 'Faccia a Faccia', per domandargli una ricetta per l'Italia, cogliendo anche l'occasione per reclamizzare un suo libro recente.
Insomma per Minoli non c'era altro esperto di economia da intervistare sul medesimo argomento, oltre il direttore che tanti guai 'economici' ed anche di 'immagine' avrebbe creato al giornale che ha diretto per anni.
Tutto questo fa arrabbiare anche noi che siamo stati per anni derubati dal giornale che acquistavamo regolarmente ogni domenica, essendo obbligati a comprare, pagandolo di più, anche un libretto allegato i cui ricavi finivano nella voragine creata ed alimentata dalle spese pazze del direttore e nonostante le false notizie di vendita, sue e della amministrazione, che frodavano ingannandoli gli inserzionisti pubblicitari.
Quel furto intende continuare ancora se, di domenica, il quotidiano di Confindustria viene venduto, solo perchè ha l'inserto culturale ma una foliazione abbastanza ridotta, ad un prezzo scandalosamente esagerato. Dobbiamo per una seconda volta concorrere a ripianare i buchi che hanno fatto Napoletano e Treu ?
Minoli, il paladino dei diritti, dovrebbe riflettere a tutto questo prima di richiamare Roberto Napoletano e sederlo in cattedra.
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