giovedì 5 settembre 2024

Valditara elimina con decreto la 'insufficienza grave'. Ma non i problemi che ad inizio d'anno affliggono regolarmente al scuola italaina ( da La Stampa)

Con molte novità ma anche alcune iniziative incompiute comincia l’anno scolastico 2024/25.

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, il ddl sul voto in condotta approvato un anno fa dal governo è ancora fermo alla Camera.

«Mi lasci dire che quest’anno parte con numerose novità. Penso ad esempio alla riforma del 4+2, che si avvia in forma sperimentale, per offrire una formazione tecnico-professionale più moderna ai giovani. Oppure all’ingresso a pieno regime del docente tutor e del docente orientatore. A settembre lanceremo anche un grande piano per l’orientamento. Ci sono poi il divieto all’uso dei cellulari, il ritorno al diario cartaceo e le norme contro i diplomifici. La riforma della condotta è stata approvata in Senato e in commissione Cultura alla Camera ed è stata incardinata per il voto finale in aula previsto per settembre. Sono fiducioso quindi che entro questo mese diventi legge. Si tratta innanzitutto di un cambio culturale, con la condotta che torna a contare nel percorso scolastico dello studente, l’introduzione obbligatoria delle attività di cittadinanza solidale e la trasformazione radicale dell’istituto della sospensione, con più scuola e non meno scuola. Comporterà anche l’introduzione di giudizi sintetici alle elementari, facilmente comprensibili. I genitori non troveranno più frasi come ‘in via di prima acquisizione’ o ‘valutazione intermedia’ ma parole chiare come: ottimo, buono, sufficiente e insufficiente. Accogliendo il parere dei pedagogisti che abbiamo consultato, non ci sarà il gravemente insufficiente».

La Cisl ha denunciato che quest’anno si possono fare 45 mila assunzioni anche se i posti liberi sono 64mila. Vuol dire creare 19mila precari oltre ai 150mia esistenti. Insomma non si recupererà mai?

«In Italia il precariato è endemico, è un fenomeno purtroppo strutturale del nostro sistema scolastico. Sulla base di un accordo concluso dal precedente governo, per ottenere l’erogazione dell’ultima rata di Pnrr da 24 miliardi che dovrà servire a tutto il sistema Italia, non solo all’istruzione, abbiamo l’obbligo di assumere 70mila docenti vincitori dei concorsi svolti in base alle nuove regole validate dalla Commissione Ue. Non abbiamo quindi previsto l’assunzione su tutti i 64 mila posti liberi perché avremmo esaurito le nostre facoltà assunzionali e quindi non avremmo potuto bandire il prossimo anno concorsi con le regole Ue per altri 20mila docenti, pregiudicando l’erogazione dell’ultima rata del Pnrr. Siccome ritengo che le regole fissate dal precedente governo con l’Europa siano troppo rigide, ho chiesto al ministro Fitto di portare alla Commissione Ue la richiesta di una maggiore flessibilità. Non dimentichiamoci poi che grazie a noi sono stati recuperati i docenti idonei dei precedenti concorsi, che erano stati scaricati dai passati governi e che quest’anno abbiamo iniziato ad assumere».

Il problema del precariato è particolarmente grave per gli insegnanti di sostegno creando difficoltà a chi ha disabilità e bisogni speciali.

«Si tratta di un tema che ha acquisito sempre più rilievo nel corso degli anni. Il numero dei ragazzi con disabilità è cresciuto in modo esponenziale e c’è un dato oggettivo: abbiamo 85mila insegnanti sul sostegno che hanno insegnato per almeno 3 anni ma non hanno la specializzazione. È inutile che i sindacati dicano che vanno assunti perché la legge non lo consente. Quindi, accanto all’insegnamento universitario, abbiamo scelto di far partire dei corsi di specializzazione tenuti da Indire in modo da creare le condizioni per poter assumere chi si specializzerà».

La dispersione scolastica colpisce anche il Nord. A Torino ha superato il 10% e a Milano il 7%.

«Proprio per questo abbiamo previsto per la prima volta Agenda Nord con interventi di 225 milioni di euro per le scuole situate in contesti che l’Invalsi ritiene più problematici».

Da un rapporto di Save the Children emerge che solo poco più di un bambino di due della primaria ha accesso alla mensa. Due alunni su cinque beneficiano del tempo pieno con percentuali bassissime in Molise, Sicilia, Puglia. E gli altri?

«Non a caso abbiamo stanziato risorse importanti per incrementare i fondi per i finanziamenti agli enti locali per le mense: con un mio decreto del 4 luglio ben 515,4 milioni di euro, destinando alle regioni del Sud il 57,29% delle risorse. E il tempo pieno è uno dei capitoli presenti sia in Agenda Sud, che con il nuovo anno abbiamo ulteriormente potenziato, sia in Agenda Nord. Verrà quindi finanziato l’impiego di un numero importante di docenti sul tempo pieno. Complessivamente per le attività di Agenda Sud e Nord stanziamo 550 milioni di euro».

In queste settimane si è molto discusso di ius scholae. Non è chiaro che cosa si farà, ma nel frattempo il problema della cittadinanza e dell’inclusione dei ragazzi stranieri resta irrisolto.

«Una vera inclusione passa dalla conoscenza della lingua italiana. Da quest’anno partirà una piccola rivoluzione, un percorso di potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana con corsi pomeridiani extracurricolari in base al livello delle conoscenze e la formazione di personale specializzato nell’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri. Esiste poi un tema di conoscenza della storia dei valori e dell’identità del nostro Paese, per questo ho insistito che nelle nuove Linee di educazione civica ci sia anche un riferimento al senso di appartenenza ad una comunità che il legislatore costituente ha definito Patria».

Linee guida che però non hanno ottenuto il parere favorevole del Cspi anche perché non c’era un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere.

«Mi dispiace che il Cspi non abbia considerato che invece l’educazione al rispetto della donna e di ogni persona è un aspetto centrale delle Linee guida».

Anche i corsi di educazione alle relazioni per contrastare la violenza di genere sembrano andare molto più lentamente rispetto alle promesse.

«Intanto iniziamo con le Linee guida sulla cittadinanza che danno grande rilievo al rispetto. E in questo contesto si potranno per esempio proiettare i cortometraggi sulla violenza contro le donne fatti dagli studenti che ho premiato mercoledì al festival di Venezia».

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