Maria Rosaria Boccia torna ad attaccare Beatrice Venezi (nella foto). E lo fa, come al solito, con una serie di storie su Instagram: "Ricapitoliamo. Dal 11/11/2022 consigliere del ministro per la musica con un compenso di 30.000,00 euro. Ad oggi non risulta nessuna consulenza agli atti". E allega link e screenshot della pagina del Mic con i nomi dei consulenti, evidenziando quello di Venezi. In un’altra storia, riferendosi al concerto diretto da Venezi e inserito nel programma del G7, scrive: "Il ministero aveva previsto un compenso per l’orchestra e uno per il maestro. Ora, non c’è traccia dei vecchi incartamenti. Il maestro non viene più ricompensato dal ministero ma direttamente dall’orchestra che nel frattempo si è vista aumentare il compenso". Poi, commenta la locandina di una presentazione del libro di Venezi: "Ospite a Pompei a spese del ministero per la direzione del concerto G7 il 19 settembre, voleva presentare il suo libro ricevendo un cospicuo compenso. Ha annullato l’ospitata solo dopo la sollecitazione dell’ex ministro che le disse: poiché sei ospite del ministero non puoi svolgere altra attività lavorativa". Infine, Boccia lancia l’attacco diretto: "Ha proprio ragione. Non sono proprio al suo livello".
La replica di Beatrice Venezi arriva anch’essa su Instagram: "Non ho mai preso un centesimo per le presentazioni dei miei libri. Le ho sempre fatte a titolo gratuito".
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Si consiglia sempre quando accadono cose apparentemente incomprensibili di guardare dritto nelle tasche, piuttosto che guardarsi negli occhi. L'odore dei soldi piace a tutti. Maria Rosaria Boccia accusa il ministero sotto Sangiuliano di non essere sufficientemente chiaro sui compensi alla 'consigliera' Venezi, che comunque stando agli atti ufficiali deve aver consigliato molto poco, non risultando parere alcuno della direttrice 'e tuttavia 'pupilla' della Premier, sulla musica nelle carte pubbliche del ministero. Boccia accenna anche al compenso della direttrice per il concerto di Pompei (nel quale con diverso direttore dovrebbe cantare anche Bocelli, altro campione dell'italica eccellenza musicale). Quando si è fatta mente locale sulla irregolarità che la direttrice venisse pagata direttamente dal Ministero organizzatore, lo stesso del quale Lei è consigliera - Beatrice pro domo sua - il Ministero ha aumentato il compenso alla Orchestra 'Nuova Scarlatti' (a quanto ammonta?) perchè il compenso alla direttrice venisse erogato dall'orchestra. Una furbata, che la Boccia ha smascherato. Occorre chiarezza.
Alla Boccia vogliamo dire che la Venezi potrebbe aver consigliato Sangiuliano, Mazzi e gli alti dirigenti del Ministero, dall'alto della sua scarsissima competenza e dell'altrettanto 'demerito' nella direzione d'orchestra, anche senza che vi sia rimasta traccia negli atti. E' possibile.
Del resto lei medesima in varie occasioni ha dichiarato di avere un ufficio al Collegio romano, e che stava lavorando ad una riforma delle fondazioni liriche e della musica in Italia, a stretto contatto con il Ministro. Si tratta naturalmente di quella riforma annunciata, ma non ancora approvata, e che speriamo salti insieme a Sangiuliano, trattandosi di un obbrobrio che sarebbe servita a dare mano libera al Governo per nominarvi nei posti di responsabilità propri fedelissimi ( come nel caso della Venezi, candidata a tutti i posti vacanti in Italia, dal Massimo di Palermo alla Fenice alla Biennale: una sciagura comunque ed ovunque!).
Tornando ai soldi, strano che non si parli dell'enorme costo del concerto pucciniano finanziato dal Comitato e dal Ministero, nel quale la Venezi lavorerebbe, compensata forfettariamente, a stretto contatto con il ministro. La differenza fra il costo del concerto diretto da Muti con la Cherubini in formazione amplissima, e quello diretto dalla Venezi Con l'Orchestra del Carlo Felice, in Piazza Napoleone, ad inaugurazione delle celebrazioni del centenario, sempre a Lucca, è irrilevante: 296.000 contro 224.000 Euro.
Insomma per un concerto diretto da Venezi, pagato con soldi pubblici (del Comitato Puccini presieduto da Veronesi o dal Ministero) e per uno diretto da Muti, la differenza dei costi non è alta come, a noi sembra, dovrebbe essere.
Fra l'altro, nel resoconto del Comitato Nazionale 'Puccini 100' si legge l'ammontare del compenso di Mehta, di Fisher, di Pekka-Salonen, ma non di Muti. Perchè? E' segreto? E neanche - mutatis mutandis - di Venezi, ancor più segreto.
Di tutto questo il Comitato o il Ministero dovrebbe dare relazione precisa, anche per normale 'trasparenza'. Se si preferisce non agire nella trasparenza, qualche ragione ci sarà. (Pietro Acquafredda)
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