“Odio Taylor Swift”, ha scritto Donald Trump sul suo social network Truth.
La dichiarazione dell’ex presidente, sfidante di Kamala Harris per le elezioni di novembre, è arrivata pochi giorni dopo che la popolarissima cantautrice statunitense ha dato il suo endorsement alla vicepresidente e candidata democratica. Così, mentre prima del dibattito Harris era quattro punti avanti su Trump (50% contro 46%), dopo il dibattito di Philadelphia Harris è cinque punti davanti a lui (51% contro 46%), con una leggera variazione di un punto.
A 51 giorni prima che gli americani si rechino alle urne il 5 novembre, i sondaggi nazionali continuano a mostrare Harris come il favorito.
Nelle settimane precedenti si era fatto un gran parlare dei fake diffusi dalla campagna di Trump in cui si attribuiva a Taylor Swift l’endorsement all’imprenditore, ma il primo accenno del leader repubblicano alla cantautrice risale al febbraio scorso quando si disse sicuro che “in alcun modo la giovane artista avrebbe potuto sostenere “il corrotto Joe Biden” ed “essere sleale nei confronti dell’uomo che le ha fatto guadagnare così tanti soldi”. Il riferimento di Trump, anche quello fatto su Truth, era ovviamente a se stesso, dal momento che si è definito “responsabile” del Music Modernization Act. Ma Dina LaPolt, uno degli avvocati dietro l’MMA, ha sostenuto che nemmeno Trump l’ha fatto, anzi: “Non ha fatto nulla su questa legge se non firmarla”.
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