sabato 7 settembre 2024

Orban: nello stile italiano eleggere un criminale ( Salis). In quello ungherese avere un tiranno al Governo (da Fanpage di

 


Orban su Salis: “Eleggere criminale è nello stile italiano”. Lei: “Tiranno, disprezza lo Stato di diritto”
“È nello stile italiano eleggere in Parlamento chi commette crimini”. Così il premier ungherese Viktor Orbán ha commentato l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo. A margine del suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio, in corso a Villa D’Este, il primo ministro ha definito “strano” che una persona, accusata aver commesso atti di violenza in Ungheria, potesse essere eletta. Il riferimento del leader è al caso giudiziario che ha portato all’arresto di Salis nel 2023, a Budapest, con l’accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti. “È un crimine“, ha rimarcato. “Anche se adesso non possiamo perseguirla perché il parlamento probabilmente le concederà l’immunità”, ha detto. “La sua candidatura è una questione italiana, se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro. Dal punto di vista dell’Ungheria è più che sorprendente”. Immediata la reazione di Alleanza Verdi-Sinistra, il partito con cui Salis è stata candidata alle elezioni europee. “In merito alle recenti dichiarazioni del presidente ungherese Viktor Orban sull’elezione di Ilaria Salis al Parlamento Europeo, è necessario ribadire alcuni punti fondamentali”, si legge nella nota diffusa da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. “In Italia, come in tutte le democrazie, le sentenze spettano ai giudici, non ai politici. Ilaria Salis non è stata condannata, dunque le insinuazioni di Orban sono infondate. Comprendiamo che per Orban, che controlla la magistratura in Ungheria, la separazione dei poteri possa essere difficile da accettare. Forse lo ‘stile ungherese’ a cui allude è proprio questo: l’ingerenza politica sulla giustizia. Questo non è né lo stile dell’Italia né del Parlamento Europeo, che restano baluardi di democrazia e stato di diritto”, hanno proseguito i due leader. “Del resto è la sua amica Giorgia Meloni che ha fatto eleggere in Europa un condannato per corruzione e nel Parlamento italiano una condannata per per peculato. Che Orban, nemico dell’Europa e amico di Putin, venga a darci lezioni di legalità è ridicolo”, hanno attaccato. Bonelli e Fratoianni hanno preso le difese dell’ex insegnante. “Il suo astio nei confronti di Ilaria Salis eletta al parlamento europeo dai cittadini italiani e il suo giudizio inappellabile di colpevolezza senza uno straccio di giustizia decente, ci conferma il carattere illiberale e inaccettabile di quel regime che umilia il popolo ungherese e che offende i valori basilari della Ue. La presidente Meloni e il suo governo dovrebbero una volta per tutte rivedere profondamente ogni rapporto con questo loro sodale inqualificabile”, hanno dichiarato. A prendere la parola infine, è stata Salis stessa. “Non mi sorprende che Orban trovi inaccettabile che decine di migliaia di italiani si siano opposti alla sua vendetta contro gli antifascisti eleggendomi al Parlamento Europeo, e che milioni di cittadini europei siano profondamente contrari al suo operato e alla sua visione del mondo”, ha scritto sui social l’europarlamentare.
“Ascoltate come parla il tiranno della sedicente democrazia illiberale
, osservate il suo disprezzo per lo stato di diritto e il principio di presunzione d’innocenza”, ha aggiunto Salis. “Come si può avere un processo giusto in un paese dove il capo del governo, ininterrottamente al potere da 14 anni, si esprime in questo modo? Come pensate che siano trattati gli oppositori politici nella sua Ungheria? Quale giustizia può garantire?”, ha domandato l’esponente di Avs. Secondo Salis, per Orban “e per i suoi sodali fascisti in Ungheria e nel mondo, la vera democrazia è semplicemente qualcosa di intollerabile. Per parte nostra, l’Italian way di cui siamo orgogliosi è quella che abbiamo ereditato da chi ha combattuto per liberare il nostro paese e l’Europa dal nazifascismo: la via della giustizia attraverso libertà ed uguaglianza, nel rispetto della diversità”, ha concluso.

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