venerdì 13 settembre 2024

IUC. un gruppo di abbonati scrive alla Rettrice della 'Sapienza' in appoggio all'ex direttore artistico Giovanni D'Alò. il testo della lettera alla prof. Polimeni

Durante la conferenza stampa di presentazione della imminente  nuova stagione concertistica della IUC, 'orfana' del direttore artistico D'Alò che la stagione ha firmato, il Presidente, ing. Gentile, a denti stretti, ha dovuto ammettere che la stagione che stava presentando - non avendo egli nessun titolo e preparazione per organizzarla - era frutto dell'ultimo impegno dell'ormai ex direttore artistico Giovanni D'Alò; e perciò l'ha 'dovuto', obtorto collo' ringraziare. Due parole. E neanche una in più né sua né del sinedrio artistico (Ballista, Piperno Sani, teniamo scientemente fuori il giovane Pagano, ultimo arrivato) che al fianco di D'Alò ha lavorato, sembra bene, negli ultimi anni, e che al momento della defenestrazione si è come defilato, ricomparendo ora nelle vesti di direzione artistica di gruppo.

 Premesso che nessuno è eterno e neppure un direttore artistico può pretendere di esserlo, alla presidenza della IUC, ereditata per via famigliare, si contesta la volgare, nei modi, interruzione della collaborazione.

 Il Presidente poteva dire a D'Alò che non intendeva rinnovargli l'incarico,  nei modi che la convivenza civile consiglia, e chiedergli magari di presentare lui la stagione che aveva confezionato quasi per intero. E invece no. Lo si è licenziato su due piedi senza nessuna spiegazione nè da parte del presidente 'ereditante', nè dei componenti il Comitato artistico, complice del presidente, che è diventato il nuovo 'direttore artistico' sui generis.

 Il Presidente nel giustificare la defenestrazione volgare di D'Alò, ha tirato in ballo perfino lo statuto della IUC che assegna al presidente la direzione artistica; certo  ma quando il presidente si chiama che so Rattalino, non ing. Gentile.

 Si è saputo di  un gruppo di abbonati della IUC - universitari : docenti, studenti, impiegati -  che ha scritto alla Polimeni, rettrice della Sapienza e partner privilegiata della IUC, per lamentare il modo poco civile del licenziamento di D'Alò, l'appropriazione 'indebita' della direzione artistica da parte del presidente che non potendola esercitare per mancanza di competenza l'ha affidata al Comitato artistico,  che mai fino ad ora l'aveva fatto, ma anche per chiederle, indirettamente, di vigilare sulla trasparenza di un organismo cui l'Università dà patrocinio e fondi.

 Dunque sentore di irregolarità  che gli abbonati denunciano non alla IUC - inutile, visti i fatti - ma alla Rettrice dell'Università. 

                                       *****


Gentile Professoressa Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza,
abbiamo appreso dalla stampa, con grandissimo dispiacere, che il dott. Giovanni D’Alò, direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti, a fine maggio è stato licenziato con la motivazione della necessità di affidare la direzione artistica a società terze ai fini di una più economica ed efficiente gestione della istituzione.
In particolare, durante la sua direzione artistica a partire dal 2018, abbiamo potuto apprezzare che l’offerta musicale, con riguardo ai programmi, ai repertori e agli interpreti, è stata notevolmente ampliata e innovata e che la qualità della programmazione è andata migliorando di anno in anno. Si è dato spazio a giovani talenti oltre che ad artisti affermati e sono stati proposti programmi diversificati e originali e cicli musicali che andavano dalla musica antica a quella contemporanea, suscitando sempre grande interesse ed entusiasmo, non solo tra gli intenditori, e favorendo una maggiore affluenza di giovani ai concerti. Tutto ciò ha incrementato il prestigio dell’istituzione che, proprio per la qualità della programmazione, figura ai primi posti della graduatoria ministeriale tra le oltre cento istituzioni musicali italiane e, per tale motivo, ha potuto beneficiare di un incremento dei contributi statali.
Le saremmo grati se volesse comunicare alla presidenza della IUC queste nostre considerazioni, confidando altresì che la programmazione della nuova stagione possa essere all’altezza delle precedenti"

Seguono 18 firme.

2 commenti:

  1. Caro Acquafredda, da semplice frequentatore dei concerti dell'IUC non posso che confermare che dal 2018 la qualità della programmazione è andata migliorando di anno in anno. Giova ricordare che grazie all'ottantennale convenzione con La Sapienza l'IUC ha il privilegio di poter usufruire della splendida Aula Magna della Città Universitaria, dall'acustica perfetta, l'unica grande sala da concerto a Roma che si trovi in una zona servita dalla metropolitana e che disponga di un parcheggio gratuito.

    RispondiElimina
  2. Che è anche quello che pensano gli abbonati della IUC. I quali accettano che si possa cambiare un direttore artistico, se questi non ha meritato o se ne ha a disposizione uno che si pensa sia più bravo. Ma, in ogni caso, il cambio non può avvenire nella maniera vergognosa che sappiamo, specie se si tratta di ambiente universitario che deve essere faro di sapere e civile convivenza, ed anche di buona creanza. L'esperienza di D'Alò, mandato via al culmine del successo da direttore artistico, mi ha fatto venire in mente un fatto che mi riguardò dopo la mia esperienza come direttore artistico del Festival delle Nazioni di Città di Castello (l'ho raccontata). Edizione mai più
    eguagliata e direttore artistico - io - dimesso ( costrettovi)

    RispondiElimina