La disistima professionale nei confronti di Beatrice Venezi, ormai quasi generale, è ben nota anche ai lettori di questo blog. Di Lei abbiamo scritto ormai infinite volte, ribadendo che quel pò di carriera, ma sempre nelle periferie dell'Impero ed anche del nostro Paese (in Italia la 'scarsa' direttrice viene invitata nei teatri di città amministrate dalla Destra, i cui amministratori, così facendo, credono di fare un favore alla Premier) lei l'ha fatto solo perchè fan dichiarata delle Premier e, ideologicamente, appartenente alla stessa parte politica. Ceratamente, non per il merito che, a parole, l'attuale governo, va sempre sbandierando, ma che alla prova dei fatti non prende mai in considerazione quando si tratta di nominare persone in incarichi di responsabilità, i quali, più che appartenenza ideologica e, prosaicamente, solo partitica, richiedono professionalità e competenza, oltre che esperienza. Qualità queste che la direttrice ha dimostrato in oltre dieci anni di carriera di non possedere, neanche un pò.
A Bari, dal Petruzzelli, ha avuto perfino l'ardire di annunciare che deve imparare il siciliano, facendo capire - un pò come la Boccia che vantava la sua collaborazione al Ministero prima di averla ottenuta - che la sua nomina al Teatro Massimo, come direttrice musicale o direttrice artistica - ambedue sciagure - è cosa fatta, anche proam di esser formalmente nominata.
Perchè Lei, sta lì la sua prosopopea, anche dopo l'uscita di scena di Sangiuliano, può contare sui favori di Giorgia Meloni, che in fatto di musica è una perfetta ANALFABETA, come lo è il ministro che ha appena dimissionato e che tiene in considerazione per qualunque nomina - anche la sorella Arianna viene dalla stessa scuola - la fedeltà più che la competenza.
Forse nei prossimi giorni potrebbe venir fuori un altro scandalo: la nomina fatta a febbraio da Sangiuliano ( leggi: Arianna Meloni) alla presidenza di ALES di un consigliere Fdi di Frosinone, di professione: titolare di un salone auto. La 'sorella' lo ha messo a capo di una esercito di dipendenti che amministra e procura servizi per musei siti archeologici e istituzioni culturali, dal Colosseo in giù.
Quanto alla Venezi, noi abbiamo consigliato all'attuale sovrintendente del Teatro massimo, Marco Betta, di dimettersi, perchè lo sbarco della scarsa direttrice nel teatro palermitano potrebbe creargli non pochi imbarazzi. Meglio evitare!
Tanto se non è Palermo, potrebbe essere Venezia, la Biennale del meloniano di ferro Buttafuoco a darle l'incarico, per volere ed ordine di Giorgia, di direttrice della sezione musica, infangando l'immagine a la gestione, in scadenza, dell'ottima Lucia Ronchetti.
Anche alla Biennale, Beatrice Venezi può contare sull'analfabetismo musicale di Buttafuoco e sulla sua già manifestata ammirazione per la giovane e bella direttrice. Se scarsa, non importa
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