Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi ora alla guida del Museo e del Real Bosco di Capodimonte a Napoli, è il candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra. L'annuncio lo ha dato lo storico dell'arte tedesco con cittadinanza italiana questa mattina parlando con i giornalisti. Tra entusiasmi e perplessità ecco com'è stata accolta l'ufficializzazione.

SANGIULIANO. «La candidatura di Eike Schmidt a sindaco di Firenze è un atto che rafforza lo spirito unitario dell'Europa. Firenze è una straordinaria capitale culturale europea che, con la sua storia, esprime i valori più autentici del continente. Schmidt primo cittadino di Firenze costituirebbe una consacrazione della nozione di cittadino europeo. Chi in questi giorni ha criticato questa scelta, non solo si è mosso contro un diritto sancito dalla nostra Costituzione che garantisce l'elettorato attivo e passivo, ma ha dimostrato di essere un europeista à la carte, senza voler dare un contenuto concreto alla nozione politico-culturale di cittadino europeo». Lo afferma, in una nota, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

MANFREDI. «Devo dire di avevo accolto con grande piacere l'indicazione di Schmidt come direttore del Museo di Capodimonte perché sicuramente è persona di grande competenza e che ha operato molto bene agli Uffizi. Mi lascia molto perplesso la scelta di candidarsi perché una persona del suo valore, che ha dimostrato capacità, avrebbe fatto meglio a concentrarsi sua una missione così importante di continuare l'ottima azione di Bellenger a Capodimonte, un museo che ha ancora tante potenzialità inespresse». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Collegato in video al convegno “Agenda 2030" promosso dalla Fondazione Merita, ha inoltre espresso perplessità anche rispetto al possibile rientro a Napoli di Schmidt qualora sconfitto alle elezioni comunali perché - ha spiegato - «chi amministra un grande museo, e in generale una grande istituzione, deve necessariamente avere un profilo di terzietà, questo ovviamente senza limitare i diritti costituzionali come la volontà eventualmente di candidarsi».

Secondo Manfredi, «eventualmente ritornare dopo tre mesi, dopo una campagna elettorale che sarà sicuramente sanguinosa, fa perdere a Schmidt quel valore di terzietà che l'autorevolezza del ruolo determina e non vorerei che poi tutto questo fosse pagato da Capodimonte che invece ha bisogno di un impegno a tempo pieno ma anche di un dialogo con tutte le parti politiche perché chi governa un grande museo deve avere capacità di dialogo istituzionale a 360 gradi».

SARRACINO. «Se addirittura i cittadini di Napoli, assieme a numerose associazioni, sono pronti a raccogliere le firme per un nuovo direttore del Museo di Capodimonte, evidentemente qualcosa che non va in questa scelta di Eike Schimdt c'è. Abbiamo sempre chiesto una cosa molto semplice: un direttore a tempo pieno per uno dei musei più belli del nostro Paese. E invece purtroppo, ad oggi, si parla di Capodimonte solo ed esclusivamente per le ambizioni politiche del suo direttore che sta scegliendo di dedicarsi alla propria campagna elettorale fiorentina, anziché alle potenzialità e ai progetti del museo che dovrebbe governare e valorizzare». Così il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino. 

BORRELLI. «Ho formalizzato un'interrogazione parlamentare diretta al ministro Sangiuliano per chiedere con quali motivazione Eike Schmidt sia stato nominato alla guida di Capodimonte, nonostante la sua candidatura a primo cittadino di Firenze fosse ormai certa già a gennaio scorso. Trovo inaccettabile il modo in cui sono state utilizzate le istituzioni, distorcendo le norme per garantire a Schmidt una poltrona anche in caso di sconfitta. Chiedo che il direttore venga sostituito subito». Così Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. 

RASTRELLI. «La linearità e la trasparenza che sta dimostrando a Napoli un professionista mondiale come Schmidt sono rari e da ammirare ma, come al solito, la sinistra è buona solo a fare la morale agli altri. L'aspettativa, come ben sanno decine di parlamentari e sindaci del Pd che ne usufruiscono, è infatti un istituto previsto dalla legge e nel suo caso, peraltro, è limitata a soli due mesi». Lo afferma il senatore di Fratelli d'Italia Sergio Rastrelli per il quale «è incredibile che pur di provare ad ostacolare la corsa del centrodestra e di Eike Schmidt il Pd sia arrivo persino a negare il sacrosanto diritto costituzionale di una persona di candidarsi a sindaco». «Lasciamo dunque ai presunti democratici il livore per la consueta incapacità di riconoscere e valorizzare il merito» conclude Rastrelli. 

SCHIFONE. «Se non fosse espressione tipica del doppiopesismo della sinistra, l'iniziativa del capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Napoli, Gennaro Acampora, non andrebbe presa sul serio e quindi andrebbe liquidata con un sorrisetto. Tuttavia va ricordato ai tanti firmatari in servizio permanente effettivo del Pd e appartenenti al mondo radical chic napoletano che la candidatura alle elezioni è un diritto garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini italiani, unitamente alla facoltà della aspettativa per i pubblici funzionari'». Lo ha affermato Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha aggiunto: «Va ricordato agli immemori che a sinistra questo diritto e questa prassi sono stati ampiamente esercitati da sovrintendenti, docenti e da magistrati, anche a livello regionale. D'altra parte, il fatto che Schmidt sia conteso dalla città di Firenze, che non vuole perderlo, è una ulteriore dimostrazione del suo valore e del suo carisma, e conferma la validità della nomina del ministro al vertice del Museo di Capodimonte». 

DE LUCA. «Ho ascoltato oggi la dichiarazione con la quale il direttore del museo di Capodimonte Eike Schmidt ha sciolto la riserva e ha comunicato di candidarsi a sindaco di Firenze. Ho rispetto per le qualità professionali del dottor Schmidt ma trovo non accettabile l'idea di poter di tenere in sospeso la direzione di Capodimonte in attesa dell'esito delle elezioni comunali di Firenze. Considero questa vicenda, francamente, offensiva per Napoli, per la Campania per il mondo della cultura del nostro paese». Lo dice il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca.

«Non si può non esprimere una valutazione fortemente critica nei confronti del ministero dei Beni Culturali, che dopo il disastro e la vicenda vergognosa del teatro San Carlo, che ha conosciuto per un breve periodo addirittura la compresenza di due Soprintendenti, propone oggi all'Italia un'altra vicenda imbarazzante, e segno di un limite grave di sensibilità istituzionale. Si ha una sensazione preoccupante di essere di fronte a un uso privato e irrispettoso delle istituzioni» conclude De Luca.