Martedì 16 nuovo Cda alla Scala, con la decisione scaturita dall'accordo fra Sala ( Sindaco e Presidente Cda Scala) e il ministro Sangiuliano.
Ortombina fino a tutto il 2025 ( o forse metà) affiancherà Meyer, e poi sarà in carica effettiva dal 2026, con Daniele Gatti direttore musicale.
Non più tardi di qualche settimana fa Ortombina aveva dichiarato, facendo la 'verginella della laguna' che lui della sua eventuale nomina alla Scala non sapeva nulla. Ora invece si viene a sapere che lui dalla fenice intende portare con sè a Milano il direttore amministrativo, perchè evidentemente non si fida di quello in carica alla Scala, per il timore di trappole e sgambetti. Dovrà invece accettare Gatti ( che lui, lo ribadiamo, non ha mai invitato a Venezia, neppure per il Concerto di Capodanno, quando noi una volta glielo abbiamo suggerito) e poi cercarsi un direttore artistico - la Scala ha già dichiarato che deve essercene uno e che quindi Ortombina deve fare il sovrintendente che già basta e avanza.
Gatti potrebbe mantenere l'incarico a Dresda contemporaneamente - del resto anche Barenboim, al tempo di Lissner, era a capo del teatro di Berlino.
Le cronache dei giorni precedenti a tale compromesso - ammesso che sia stato veramente raggiunto come abbiamo letto - hanno riportato dichiarazioni del ministro, del suo ventriloquo Mazzi, sottosegretario, ed anche, udite udite di Fontana, governatore della Lombardia, che per la profondità di pensiero intendiamo riportare alla lettera:
" Si troverà sicuramente un accordo all'interno del Cda della Scala, quello che è importante è che ci sia una definizione. Noi dobbiamo partire per una nuova avventura con un nuovo sovrintendente che deve avere la possibilità di entrare e impostare un lavoro" .
Chiedete a Fontana se si ricorda ancora come si chiama, dopo aver profuso tutta la sua sapienza in questa dichiarazione, sublime per vuoto.
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