martedì 22 agosto 2023

Spoleto. Il Teatro Lirico Sperimentale omaggia Giacomo Manzoni

 

Il Teatro Nuovo di Spoleto
Il Teatro Nuovo di Spoleto

Dal Settecento inedito di Sarri e Sellitti al Novecento di Samuel Barber e Nino Rota fino al contemporaneo Giacomo Manzoni (con una sua prima assoluta). E per concludere Turandot di Puccini col finale di Luciano Berio. È questo in estrema sintesi il programma preparato dal direttore artistico Michelagelo Zurletti e dal condirettore Enrico Girardi per la stagione 2023 del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”, che quest’anno si definisce Stagione lirica sperimentale di Spoleto e dell’Umbria, per sottolineare il ruolo che svolge nell’intera regione.

Si inizia ad agosto con l’ormai consueto antipasto di “Eine kleine Musik”, che presenta un dittico di atti unici di Giacomo Manzoni, formato da La Legge  Ipazia,  che sono la prima e ad oggi l’ultima opera dell’oggi novantenne compositore milanese, un protagonista della musica contemporanea nell’ultimo mezzo secolo e oltre. Sono in programma dal 25 al 27, con un’anteprima il 24, dirette da Marco Angius e messe in scena da Claudia Sorace / Muta Imago. Si prosegue il 28 con Operalieder-le donne, i cavallier, l’arme, gli amori 2”, una serata liederistica teatralizzata, incentrata sui molteplici temi tipici della produzione liederistica di Schubert.

La vera e propria stagione (ma all’ascoltatore questa differente denominazione delle due parti dell’attività dello Sperimentale interesserà poco) si svolge a settembre e inizia con un altro dittico, formato da The hand of bridge  di Samuel Barber su libretto di Gian Carlo Menotti e I due timidi  di Nino Rota su libretto di Suso Cecchi D’Amico. La prima dura appena dieci minuti - forse la più corta opera che sia regolarmente rappresentata - ed è particolarmente legata a Spoleto, perché il libretto è firmato da Gian Carlo Menotti e la prima assoluta ebbe luogo al Festival dei Due Mondi del 1959. La seconda è un dramma radiofonico del 1950, il cui soggetto è tratto da un film muto di René Clair del 1928 e per questo motivo il libretto fu affidato ad una sceneggiatrice di primissimo piano qual era Suso Cecchi d’Amico. Dirige Gian Rosario Presutti e la regia è curata da Giorgio Bongiovanni (dall’1 al 3 settembre).

Segue l’abituale e attesissimo appuntamento con gli intermezzi del ‘700, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Centro Studi Pergolesi. L’8, 9 e 10 settembre è in programma la prima rappresentazione in tempi moderni dell’edizione critica di Moschetta e Grullo,  intermezzi buffi per l’opera seria Siroe re di Persia,  rappresentati a Napoli nel 1727 con la musica di Domenico Sarri, che oggi è poco noto ma fu un protagonista della scuola napoletana. È abbinato a La franchezza delle donne  di Giuseppe Sellitti,  già rappresentato nel 2022. Dirige Pierfrancesco Borrelli specialista del repertorio napoletano del periodo barocco e regia e l’allestimento scenico sono di Andrea Stanisci.

Conclude la Stagione il nuovo allestimento della Turandot  di Puccini  con il finale composto da Luciano Berio, in omaggio al compositore ligure a vent’anni dalla sua morte e in memoria della sua preziosa collaborazione con lo Sperimentale dal 1992 in poi, ininterrottamente. Dirige Carlo Palleschi e Alessio Pizzech firma la regia. Se ne faranno numerose recite. Al Teatro Nuovo di Spoleto tre anteprime per studenti, anziani e associazioni dal 12 al 14 settembre e tre recite dal 18 al 20. Poi inizia la tournée regionale: 18 e 19 settembre al Teatro Morlacchi di Perugiail 20 al Politeama Clarici di Folignoil 21 settembre al Teatro degli Illuminati di Città di Castelloil 22 e 23 settembre al Teatro Comunale di Todi

Come sempre i protagonisti delle varie produzioni saranno i cantanti risultati vincitori e idonei ai Concorsi 2022 e 2023 dello Sperimentale, insieme ad alcuni vincitori delle scorse edizioni e a cantanti selezionati tramite audizioni. 

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