mercoledì 23 agosto 2023

SIMC. I primi cento anni. Controproposte dal 'trapassato futuro'

" ridare slancio e nuovo riconoscimento internazionale alla musica contemporanea italiana, soprattutto strumentale"


Era l'intento dei fondatori, 100 anni fa, della Società Italiana di Musica Contemporanea (SIMC).

 Talmelli, presidente, e Cresti, organizzatore festeggiamenti, hanno risposto con garbo ai miei appunti per il mancato coinvolgimento di Piano Time, che, per la musica  di oggi,  negli anni di mia direzione, fece  più di qualunque altra rivista di musica in Italia.

 La ragione - hanno scritto a giustificazione, sta nel fatto che le celebrazioni in corso desiderano disegnare il futuro e non guardare al passato. Avrei qualcosa di dire anche in proposito ma evito per raccogliere una proposta che viene sì dal 'trapassato'  ma che, curiosamente, guarda al futuro.

 Questa volta non viene suggerita da Piano Time, bensì da Music@, il bimestrale edito dal Conservatorio Casella ( i Conservatori sono fra i più  numerosi partners delle celebrazioni SIMC), da me diretto - che devo farci, se ancora una volta accenno ad una iniziativa  mia?- e poi finito assai malamente (perchè accade anche che i Conservatori siano affidati a persone incapaci!), e che riguarda proprio la musica contemporanea, la cui difesa e promozione è nello statuto della SIMC.

 Poco prima che lasciassi la direzione di Music@ avviai una iniziativa in favore della musica contemporanea:  la pubblicazione di una collana di musica scritta da compositori viventi per avvicinare gli studenti alla musica di oggi, assente dai loro programmi di studio - parlo naturalmente di strumentisti e cantanti.

 Pubblicai, allegato alla rivista , il primo numero della collana 'Musica di Music@. E cioè una composizione di Fausto Razzi, scritta nel 1970, e mai pubblicata, per gli studenti del Conservatorio aquilano dove insegnava.

 'Tre pezzi didattici' per il Conservatorio 'Alfredo Casella' il titolo;  e che , nelle intenzioni dell'autore, dovevano servire per avvicinare, gradualmente, gli studenti alla musica di oggi.

 Li pubblicai nella primavera del 2012 ( allegati al numero di  Marzo-Aprile); ma  non ebbi materialmente il tempo per insistere con il direttore dell'epoca, Bruno Carioti, né con quello successivo Piermarini (che si insediò quando io andai in pensione e sul cui valore di musicista molte perplessità ho espresso in varie occasioni), perchè la finalità per cui Razzi aveva scritto quei pezzi divenisse finalmente realtà.

Ecco  come dal trapassato possono venire suggerimenti per il futuro, anche alla SIMC.

 Avrei altre cose da dire, lo farò quanto prima. 

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