La Direzione Generale Spettacolo conferma che l’unica soluzione per riconoscere agli intermittenti a tempo indeterminato i diritti come discontinui è emanare i decreti attuativi del “Codice dello spettacolo” del 15 luglio 2022.
Lo scorso 28 luglio la Fondazione Centro Studi Doc ha scritto al Presidente Giorgia Meloni, al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Federico Mollicone, al Direttore della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura ad Antonio Parente, nonché ad alcuni parlamentari dell’opposizione, per evidenziare l’ingiusta esclusione di tanti lavoratori e tante lavoratrici intermittenti dello spettacolo dal contributo del Bando Covid 236/2022, riservato ad artisti e tecnici assunti a tempo determinato, in attesa dei decreti attuativi del codice dello spettacolo, approvato più di 1 anno fa dalla passata legislatura.
Il 31 luglio la Fondazione Centro Studi Doc ha ricevuto una Nota da Antonio Parente, Direttore della Direzione Generale Spettacolo, in risposta all’interrogazione sui motivi dell’esclusione dal bando. Nella risposta si ribadisce che il bando 236/2022 era stato scritto per i lavoratori e le lavoratrici a tempo determinato, così come definiti dalla lettera a) dal vecchio d.lgs. 182/1997.
Il Ministero, insomma, ancora si ostina a non considerare discontinui – da considerare nella citata lettera a) – i lavoratori a chiamata a tempo indeterminato, nonostante l’INPS da 20 anni abbia riconosciuto che ogni chiamata è da considerare un tempo determinato!
La Nota della commissione cultura così conclude, in merito alla condizione particolare dei lavoratori e delle lavoratrici intermittenti:
"La specificità della situazione riguardante i lavoratori intermittenti a tempo indeterminato sarà in ogni caso considerata e valutata ai fini di un apposito intervento normativo in sede di disciplina dell’istituto della indennità di discontinuità, ai sensi dell’art 2, comma 6, della legge n. 106 del 15 luglio 2022."
In sostanza, si precisa che l’ingiusto trattamento che è stato riservato ai lavoratori e alle lavoratrici a chiamata con assunzione a tempo indeterminato – rispetto a quelli con lo stesso contratto a tempo determinato – si potrà affrontare quando saranno scritti i decreti attuativi della Legge Delega dello Spettacolo, il cosiddetto Codice dello Spettacolo Legge 106 del 15 luglio 2022, ma dopo un anno si stanno ancora aspettando i decreti attuativi.
Insomma, i ritardi del Ministero e del Governo stanno causando un danno enorme ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dello Spettacolo, che rischiano anche di restare esclusi dal contributo SET introdotto dalla legge di bilancio per il 2022!
È urgente un intervento che riconosca i diritti di tutti i discontinui per evitare che tante altre professioniste e professionisti dello spettacolo lascino il lavoro o lascino l’Italia verso paesi più consapevoli dei diritti di tecnici e artisti!!
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