lunedì 14 agosto 2023

SIMC. Società Italiana di Musica Contemporanea. Centenario celebrato a Firenze in settembre

  



Gent.mi Talmelli e Cresti, 

   leggo della celebrazione che state organizzando per settembre, a Firenze, per il centenario della Società Italiana di Musica Contemporanea, e leggo di conseguenza anche i nomi dei principali invitati a parlare durante tale celebrazione, come pure quelli dei compositori le cui musiche, non so se appositamente commissionate, saranno eseguite per l'occasione.

 E mi sorprendo che Renzo Cresti, passi invece per Talmelli che non conosco, non abbia neppur lontanamente pensato di contattarmi se non  altro per raccontare il ruolo che per la musica contemporanea ebbe negli anni Ottanta, durante la mia direzione, il mensile Piano Time. Unica delle riviste dell'epoca che alla musica contemporanea, attraverso alcune iniziative specifiche,  dedicò molta attenzione.
 

Allo smemorato Cresti - che avrà la cortesia di farsi portavoce anche presso Talmelli - desidero ricordare che Piano Time offrì per tutti gli anni della mia direzione, una rubrica a Sylvano Bussotti ( quale altra rivista dell'epoca lo fece?) i cui interventi, una settantina circa, di recente  riguardati, costituirebbero una preziosa 'cronaca d'autore' della vita musicale italiana.

 Cresti stesso  scrisse qualcosa sulla musica di oggi per Piano Time, ma forse egli stesso le ritiene fra le sue cose di minor pregio, per dimenticarsene del tutto.

 Dimenticare che Piano Time, per gli anni della mia direzione, sette pieni,  ebbe una rubrica intitolata 'Fogli d'album' nella quale apparvero brani di autori importantissimi, fra cui, è bene ricordarlo, anche  il 'tema', diciamo così, delle Francoise Variationen  di Franco Donatoni, ritenute uno dei capisaldi della musica pianistica del secolo passato per i quaderni di variazioni che ha in seguito generato. Senza parlare anche di Stockhausen, Petrassi, Berio, Sciarrino, lo stesso Bussotti, Clementi, Manzoni, Henze,  Castiglioni, Togni, Pennisi, Razzi, e i più giovani Ferrero, Einaudi, Guarnieri e molti altri, oltre a numerosi giovanissimi dell'epoca (Ricordi ha raccolto in una  pubblicazione alcuni dei numerosi Fogli d'Album pubblicati da Piano Time. Tutto questo nella storia della musica contemporanea italiana, attraverso le riviste di musica, sembrerebbe a Cresti irrilevante. Piano Time organizzò, con Nuova Consonanza, un festival dedicato al pianoforte. Il manifesto lo disegnò, generosamente, Francesco Pennisi.

 E dimenticare che Piano Time, proprio  nello stile dei 'fogli d'album' bandì due concorsi internazionali di composizione le cui giurie - vada a rileggersi i nomi Cresti e li mostri anche a Talmelli - impossibili oggi, erano difficili già allora. Alcuni dei giovani compositori segalati da quei due concorsi sono tuttora magnificamente attivi in Italia.

 Infine, quando per la prima volta l'Accademia di Francia aprì le sue porte a musicisti stranieri, il primo ospite fu Claudio Ambrosini. Anche lui, per mia iniziativa naturalmente, ebbe una  rubrica su Piano Time, intitolata Un italiano a Villa Medici.

 Basterebbe questo. Ma a Cresti, e Talmelli con lui, preme altro e soprattutto compattare le fila degli attuali componenti il circolo della musica contemporanea. Se non altro per rianimarlo.

                                             *****

 Ulteriori, ma parziali, riferimenti bibliografici, ad usum Talmelli e Cresti

- L'Organo e la Nuova Musica in Italia. Relazione per un convegno ( 1983) di Pietro Acquafredda. Blog ' il Menestrello', post del 9 marzo 2019

-Suoni per l'Expo. da un'idea di Pietro Acquafredda ( Music@, bimestrale, edito dal Conservatorio 'A. Casella' dell'Aquila).

 

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