sabato 12 agosto 2023

Conservatori nella bufera

L'ultimo episodio riguarda il Conservatorio di Fermo, il cui direttore Verzina si è dimesso dopo che è venuto fuori lo scandalo di inseganti del suo istituto che oleati con mazzette. agevolavano esami di ammissione e promozioni di studenti dell'Estremo Oriente, cinesi, giapponesi e coreani.

 La storia si ripete ogni tanto; e noi pensiamo, a questo punto che se si indagasse in tutti i Conservatori dove si iscrivono allievi dell'estremo Oriente, il malcostume emerso a Fermo, verrebbe fuori anche altrove. 

 Se non andiamo errati l'argomento lo abbiamo affrontato altre volte in questo blog negli anni passati.

 Perchè qualche  in confessione privata gli allievi, negli anni in cui abbiamo insegnato, ce ne avevano fatto cenno.

Abbiamo sempre pensato che un simile mercimonio a scuola, sia il peccato più grave  di cui  un insegnante possa macchiarsi. Sfruttare, a scopo di 'rapina' alcune debolezze di allievi che vengono di lontano a studiare in Italia è un fatto gravissimo, ed ogni volta che viene fuori deve essere duramente sanzionato: punirne uno per educare tutti. 

 Chi viene da paesi lontanissimi a studiare soprattutto canto - un settore nel quale gli orientali mostrano maggiore interesse ed anche attitudine, diciamolo - ha l'handicap principale della lingua; al quale non si è mai voluto porre rimedio attraverso un corso specifico, obbligatorio, per gli allievi che studiano in Italia e non conoscono la nostra lingua, se non maldestramente, e principalmente,  attraverso le opere stesse dei nostri maggiori musicisti. Il più delle volte anche senza capirne il senso.

 Molte volte anche personalmente ponemmo il problema ma nessuno ci diede ascolto, preferendo di conseguenza che l'handicap linguistico potesse essere sfruttato economicamente. Sostenendo che se gli allievi stranieri erano i  benvenuti, il loro studio del canto andava agevolato anche attraverso lo studio della lingua, di cui i Conservatori dovevano farsi carico.

 Una soluzione è stata negli anni passati adottata, nella logica dell''aiutiamoli a casa loro . Alcuni istituti italiani, fra quelli maggiormente frequentati da studenti dell'estremo oriente, hanno 'aperto', diciamo così', delle sezioni staccate nei vari paesi, alle quali fornivano - e forniscono, perchè crediamo che la storia continui - i loro insegnanti, dietro naturalmente compenso extra, di cui i direttori dei Conservatori erano perfettamente a conoscenza. Da quel che sappiamo lo ha fatto Roma L'Aquila ecc...

Aiutandoli a casa loro si inibisce a quei studenti di venire in Europa a respirare l'aria nella quale le opere, che tanto amano (molto di più di quanto non accada nella nostra Europa) sono nate. E questo è un danno. Per gli studenti. Mentre gli insegnanti che lucravano in Italia sulle loro reali  difficoltà, continuano  a lucrare in quei paesi; e non è detto che magari  non invitino gli studenti a venire ' a perfezionarsi' in Italia, per respirare quell'aria di cui dicevamo, per lucrare ancora, come del resto facevano prima che si aprissero nei loro paesi quelle sezioni 'staccate' dei Conservatori italiani.

 Per tornare al Conservatorio di Fermo. Noi siamo convinti, per quel che consociamo il direttore Verzina, uno studioso di vaglia, che egli sia estraneo  e che abbia fatto bene a dimettersi  una volta emerso lo scandalo nel suo Conservatorio. Però siamo altrettanto convinti che sia stato un bene che lo scandalo sia scoppiato. Perchè ora, almeno a Fermo, qualche insegnante 'mela marcia' farà attenzione.

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