mercoledì 23 agosto 2023

La Scala accelera ed insiste sull'Opera contemporanea. Due commissioni per la medesima stagione, quella del 2024-25

 La commissione a Francesco Filidei ( da Il Nome della rosa, di Umberto Eco, programmata per aprile 2025) conferma l’impegno del Teatro alla Scala nella promozione della musica del nostro tempo in una prospettiva sempre più innovativa e plurale. Dopo lo straordinario successo della prima assoluta del teatro-danza Madina di Fabio Vacchi con la coreografia di Mauro Bigonzetti nel 2021 (sempre con il sostegno di SIAE) e dell’approdo al Piermarini di The Tempest di Thomas Adès nel 2022, il Teatro punta su una nuova commissione a uno dei maggiori compositori italiani, ispirata da uno dei capolavori letterari più significativi degli ultimi decenni del ‘900. Le ultime commissioni scaligere erano state, oltre alla già citata Madina, Co2 di Giorgio Battistelli, Ti vedo, ti sento, mi perdo di Salvatore Sciarrino nel 2017 e Fin de partie di György Kurtág nel 2018, mentre nel 2019 era stato ripreso anche Quartett di Luca Francesconi andato in scena in prima assoluta nel 2011.

Sempre nel 2025, in febbraio,  andrà in scena anche Anna A, l’opera su Anna Achmatova su libretto di Paolo Nori commissionata dalla Scala a Silvia Colasanti e destinata a un pubblico di adolescenti, mentre continuano le rappresentazioni de Il piccolo principe, opera per i più piccoli commissionata a Pierangelo Valtinoni nel 2022.  Se si considera anche la sempre maggiore presenza di musiche d’oggi, non necessariamente d’ispirazione classica, nelle nuove proposte della Stagione di balletto, la Scala mostra di aver intrapreso un percorso di apertura a nuovi e molteplici linguaggi.  
 

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