Il mondo della musica si inchina ai 90 anni di Roberto De Simone
Dalla Nuova compagnia di canto popolare fino alla Gatta Cenerentola
Scrittore, musicista, compositore, regista teatrale, drammaturgo, musicologo e etnomusicologo di fama internazionale, studioso delle tradizioni ed espressività popolari: compie domani 90 anni Roberto De Simone, il «maestro» che alla fine degli anni sessanta diede impulso al recupero e la riproposta del patrimonio culturale, teatrale e musicale della tradizione popolare campana, sia orale che scritta. Dando vita, grazie al fortunato incontro con il gruppo di artisti che animarono la Nuova Compagnia di Canto Popolare ad una nuova linfa del genere folk e, quasi dieci anni dopo, a La gatta Cenerentola l'opera teatrale da lui scritta e musicata, ispirata alla fiaba omonima, contenuta ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile.
Oltre che animatore di questo filone di recupero della tradizione popolare, De Simone è stato anche un compositore: ha scritto, tra le altre, l'album Io Narciso Io (1985), il Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini (1985), l'oratorio Lauda Intorno allo Stabat (1985), I Carmina Vivianea (1987), la Festa Teatrale composta per il 250º anniversario del Teatro di San Carlo (1987), il melodramma Mistero e processo di Giovanna d'Arco (1989), la cantata drammatica Populorum Progressio (1994), le musiche corali per l'Agamennone di Eschilo (1995), Il Canto de li Cunti (1990), Eleonora, opera composta per il bicentenario della rivoluzione napoletana (1999), Il Re Bello, opera (2004). Ha collaborato anche alle musiche dell'album Non farti cadere le braccia, di Edoardo Bennato.
Soprattutto ha curato la regia di decine di opere liriche per i maggiori teatri mondiali, con allestimenti di varie opere di Mozart, di Verdi, di Rossini e Pergolesi. De Simone è stato anche direttore artistico (1981-87) del Teatro San Carlo di Napoli; nel 1995 è stato nominato per chiara fama Direttore del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, carica dalla quale si è dimesso nel 2000, ed è Accademico di Santa Cecilia dal 1999.
Prima come direttore artistico e e poi nei decenni successivi, fino al 2015, De Simone ha realizzato al San Carlo numerose regie d'opera: anche per questo il teatro partenopeo ha deciso di rendergli omaggio, il prossimo autunno, con una serata speciale.E festeggia il maestro rivolgendogli «un affettuoso augurio», anche il Teatro alla Scala che lo ospitò a Milano già quando aveva animato la creazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, per l'esordio alla Piccola Scala, nel 1972. Pure a Milano, negli anni seguenti, l'artista si è subito imposto come regista e Riccardo Muti lo aveva chiamato ad aprire la Stagione 1986/87 con il Nabucco di Verdi, scene di Mauro Carosi e Odette Nicoletti, interpreti Renato Bruson e Ghena Dimitrova. Un allestimento poi ripreso alla Scala ma anche a Berlino e a Tokyo. La collaborazione con Muti, Carosi e Nicoletti è poi proseguita anche negli anni successivi e De Simone sarebbe poi tornato alla Scala anche con due coproduzioni con il Teatro di San Carlo.
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Il Teatro San Carlo di Napoli ha omaggiato Paolo Isotta, il musicologo scomparso poco tempo fa intitolandogli uno spazio. Sarebbe ora che lo facesse anche con Roberto De Simone, gloria napoletana oltre che italiana e che lo stesso Isotta riteneva suo maestro.
Glielo intitoli ora che è ancora vivo, sarebbe il giusto riconoscimento che forse non ha ancor avuto. Non serve aspettare che ci lascia. Lunga vita a Roberto De Simone ( P.A.)
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