Qui lo Stato ha fallito“, ha dichiarato Giorgia Meloni durante la sua visita a Caivano, dopo lo stupro delle due ragazze di 10 e 12 anni. La Premier ha ricordato il caso di Fortunata Loffredo, dicendo: “Se noi oggi siamo qui, a quasi dieci anni di distanza dalla terribile storia di quella bambina, se siamo qui oggi a condannare significa che qui si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni nonostante degli sforzi siano stati fatti“.
Prima del suo discorso, Giorgia Meloni aveva incontrato don Maurizio Patriciello nella chiesa di San Paolo Apostolo al Parco Verde per poi raggiungere la scuola superiore Francesco Morano per una riunione con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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“Qui per esprimere solidarietà alle vittime”
“Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime di un atto disumano che ha scioccato tutti, ma soprattutto per manifestare la presenza seria, autorevole e costante dello Stato“, ha dichiarato la Premier a Caivano. “Questo territorio sarà radicalmente bonificato. Partendo da questo territorio, oggi noto per le sue problematiche, l’obiettivo è che domani sarà un modello: da problema ad esempio. Intendo coinvolgere tutto il Governo sulla fermezza dello Stato contro l’illegalità, la criminalità, la droga“, ha aggiunto la Premier.
“Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche, ed è un messaggio che noi diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori così e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia. Bisogna dimostrare che lo Stato non arriva un giorno o due, annuncia provvedimenti e poi non è in grado di seguirli“.
“Lo Stato ha il dovere di difendere i più deboli”
“Lo Stato giusto ha, prima di tutto, il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali tra questi soggetti. Il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro alimenta il terrore che episodi del genere siano più di quelli che emergono“, ha aggiunto Giorgia Meloni.
“Io penso che uno Stato serio e una politica coraggiosa devono mettere la faccia sulle cose difficili da risolvere, assumendosene piena responsabilità. Siamo venuti qui a dire che ci mettiamo la faccia“.
“Cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione, ci sono norme importanti che riguardano il tema della dispersione scolastica che mi sono state sottoposte“, ha assicurato la Premier che ha concluso il suo discorso citando Sant’Agostino: “Inizia a fare il necessario, poi il possibile, alla fine può darsi che arriverai a fare l’impossibile“.
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