martedì 1 agosto 2023

Rai Radio 3. Il commentatore delle pagine culturali della stampa internazionale non conosce la pronuncia esatta del cognome del grande antropologo francese scomparso, Marc Augé

La domenica, Radio 3, propone la lettura delle pagine culturali della stampa internazionale.  Il direttore Montanari sceglie, ovvio, con cura i giornalisti cui affidare tale delicatissimo compito, tenendo soprattutto presente che abbiamo dimestichezza e frequentazione con la cultura che andranno ad illustrare. 

 Il giornalista chiamato a tale compito può non conoscere il grande antropologo francese da poco scomparso, Marc Augé? certo che no.

Se non lo conosce non può leggere le pagine culturali dei giornali internazionali. E se pronuncia male il suo cognome, vuol dire che non lo conosce. Ed allora viene da chiedersi  a quali criteri si sia ispirato Montanari  nel chiamarlo a Radio 3 per fargli illustrare la cultura sui giornali internazionali.


 L'altro ieri,  chiamato al delicato compito, ai microfoni di Radio 3 c'era Davide Lerner, figlio di Gad - come ti sbagli - il quale ha citato infinite volte il grande antropologo francese, chiamandolo per cognome: Augé.

 Durante la puntata molti ascoltatori hanno telefonato per dire al giornalista che aveva tutte le volte sbagliato la pronuncia del cognome dell'intellettuale francese. Come era possibile? 

 E Lui, Davide Lerner, con la faccia tosta che ha chi, colto in fallo, non vuole ammettere di aver sbagliato, ha commentato: "in molti hanno telefonato per dirmi che ho sbagliato la pronuncia di Augé; ma io l'ho pronunciato 'all'italiana', cioè come è scritto". Ma andava pronunciato alla francese. Che scoperta. E perchè non l'ha fatto?

 

3 commenti:

  1. Non per spezzare una lancia in favore di Lerner jr, ma a onor del vero bisogna riconoscere che i cognomi francesi sono vere trappole, giacché per la pronuncia seguono regole a se stanti, indipendenti dall'ortografia tradizionale. Ad esempio Jules Moch si pronuncia "Moc" e non "Mosc", Camille Saint-Saëns "Se-San" e non "San-Sa-ens", Georges Bernanos "Bernanòs" e non "Bernanò", Alexandre Dumas "Dümà" e non "Dümàs", Jacques Chaban-Delmas "Sciaban-Delmàs" e non "Sciaban-Delmà", Jean Paulhan "Poliàn" e non "Polàn", e via continuando. E' quindi comprensibile che per non incorrere in passi falsi il giovane radiocronista abbia optato per una lettura di tipo erasmiano.

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    1. stiamo parlando di un famoso intellettuale, Marc Augé, che il giovane Lerner non poteva non conoscere e non sapere come andava pronunciato il suo cognome. So bene delle eccezioni cui sottostanno i cognomi francesi, come lei mi fa notare, perchè è la lingua che ho studiato. Grazie, Pietro Acquafredda

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  2. Aggiungo solo che le eccezioni della pronuncia francese riguardano soprattutto le consonanti finali, la loro omissione o meno ed il loro suono. E poi che l'errore di Lerner jr. per la pronuncia non ha scuse; è come se io non sapessi come si pronuncia esattamente Boulez o Berlioz, tanto per fare due esempi che non posso non conoscere.
    Infine, errori simili a quello di Lerner jr, ne ho ascoltati anche in tv, durante i TG. A quello del La 7, un giornalista dell'edizione di maggior ascolto (13.30) si è ostinato per settimane e settimane a pronunciare 'von der Leyen', invece di Layen e quando glielo ho fatto notare alla redazione, la risposta è stata: badi ai contenuti e lasci stare le pronunce. Lo stesso giornalista poche settimane fa
    ha pronunciato, di Parigi, gli 'Sciams-Elis ' quando tout le monde sa che sono Elisé. acquafredda

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