mercoledì 23 agosto 2023

La fine di Prigozhin. Putin è sempre Putin. Non c'è scampo per i suoi oppositori

 Nelle stesse ore in cui il macellaio russo Putin, mandava a dire ai suoi sodali riuniti in Sud Africa che lui la guerra l'ha dovuta fare in Ucraina per difendere il suo Paese dall'Occidente e proprio mentre assicurava ai paesi poveri dell'Africa il proseguimento dell'invio del suo grano, perchè lui è un filantropo e non un macellaio come  gran parte del mondo vuole dipingerlo, in quelle stesse ore  preparava per il macellaio in seconda, Prigozhin, un bonbon, anzi un bum bum definitivo.

E' la fine che in Russia fanno tutti coloro che si oppongono anche minimamente, ma non è il caso di Prigozhin che aveva addirittura osato marciare verso Mosca dopo aver criticato la strategia militare di Putin e dei suoi generali in Ucraina, allo zar assassino.

 Tutti d'accordo sul fatto che  la fine dell'ex capo della Wagner, un tempo  alleato di Putin e assassino e torturatore per suo conto, era segnata. Non si conosceva il modo ed i tempi ma che sarebbe arrivata entro breve non c'era dubbio.

 In fondo la stessa fine, con altri mezzi avevano fatto molti degli oligarchi che avevano osato criticare lo zar, dopo essere stati suoi amici e sostenitori ed essersi arricchiti per sua decisione e volontà.

Come reagirà il grande paese all'ennesimo omicidio politico? E' questa l'incognita più forte. Non sono ancora bastati i numerosi omicidi, gli avvelenamenti le carcerazioni e il disastro della guerra, e neppure apparentemente, le sanzioni; sembra che in Russia tutto proceda nella più totale normalità, nonostante tutto questo casino che il macellaio capo del Cremlino ha prodotto in questi ultimi due anni.

 Arriverà il giorno in cui  il popolo e gli oligarchi si sveglieranno  e porranno fine alla dittatura di Putin?

 

Nessun commento:

Posta un commento