Alluvione Emilia-Romagna, stop a Bonaccini commissario. La destra vuole gestire la ricostruzione
Miliardi da spendere. Influenza politica da far fruttare, anche in vista di eventuali elezioni regionali anticipate in Emilia Romagna nel 2024. E segnale di forza che chiarisca chi intende comandare, una volta di più. Palazzo Chigi non deciderà prima di alcune settimane, dunque la scelta non può ancora dirsi definitiva. Ma l'orientamento è ormai consolidato: non concedere al governatore Stefano Bonaccini l'investitura di commissario alla ricostruzione della regione colpita dall'alluvione. Tanto che la presidenza del Consiglio starebbe già lavorando su una rosa ristretta di nomi d'area, in modo da arrivare all'individuazione del prescelto. Anche a costo di alimentare un durissimo scontro: con il Pd, ma soprattutto con un pezzo di maggioranza - in particolare Forza Italia - che vorrebbe il dem.
In ballo che gestirà i due miliardi dell'emergenza e quelli, ancora più consistenti, non meno di sette, della ricostruzione.
Vogliamo dire che alla fine, come in qualunque altra analoga situazione drammatica, a chi governa importa meno ciò che va fatto per il bene delle popolazioni colpite, e più consolidare il consenso distribuendo mazzette e ricpmpense., come 'premio fedeltà' .
E' sempre stato così, ed anche il governo 'che vuole rivoluzionare l'italia' di Giorgia Meloni continua sulla stessa strada, nerssuna eccezione.
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