giovedì 4 maggio 2023

Rai. Occupazione imminente ( da Il Sole 34 Ore, di Nicola Barone)

 

...Tetto di 70 anni di età per i direttori

Si delinea così il destino dell’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Il decreto potrebbe aprirgli la strada per il Teatro San Carlo. In questo scenario, si libererebbe la pedina di ad dell’azienda di Viale Mazzini. L’intento è estendere anche ai direttori stranieri le norme contenute nella legge Madia, che vietano a chi percepisce una pensione di occupare incarichi dirigenziali nelle strutture che rientrano all'interno del bilancio consolidato dello Stato, come i Teatri stabili e le Fondazioni lirico sinfoniche. Il tetto fissato ai 70 anni di età rende di fatto incompatibile la posizione del sovrintendente del San Carlo Stephane Lissner (che ha ancora un paio d’anni di mandato).

Pd, norme approvate danno via a occupazione destra

«Il Consiglio dei ministri ha approvato una norma per cacciare il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli Stéphane Lissner. Questa decisione è la condizione che permetterà alla destra di mettere le mani sul servizio pubblico. È una scelta molto grave. Nessuno sentiva la nostalgia di norme ad personam». Così in una nota i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga. «Contro questa decisione, che è la premessa di una occupazione della Rai da parte della destra, la nostra battaglia in Parlamento sarà senza sconti. L’autonomia della principale azienda culturale del nostro Paese deve essere difesa perché il servizio pubblico deve continuare a garantire quel pluralismo che è il sale di una informazione di un paese democratico come l’Italia».

M5s, le fondazioni sinfoniche non sono un parcheggio

I capigruppo M5S in commissione Cultura alla Camera e in commissione di vigilanza Rai Anna Laura Orrico e Dario Carotenuto non hanno risparmiato critiche. «Non si possono piegare le leggi e le istituzioni alle esigenze di partito. Se si vuole fare una operazione sulla Rai questo non può accadere mettendo una istituzione culturale tra le più prestigiose al mondo come il Teatro San Carlo di Napoli al centro di una geopolitica delle poltrone e trattando le fondazioni lirico-sinfoniche come un parcheggio utile a fare spazio ad altri per occupare i posti più ambiti».

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