Mentre nella Sala Grande del Maggio continuano fino al 31 maggio le recite di Otello, sempre da lui dirette, il maestro Zubin Mehta torna sul podio della Sala che porta il suo nome, stasera alle 20, per il suo ultimo appuntamento sinfonico nell’ambito dell’85° Festival. Il concerto trova sui leggii dell’Orchestra del Maggio un programma interamente incentrato sulle composizioni di Beethoven: in apertura alla serata la Leonore n.3 in do maggiore op. 72a, una delle quattro ouvertures composte da Beethoven per il suo unico gioiello lirico, Fidelio; segue il Concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra, la cui prima esecuzione assoluta fu tenuta al Theater an der Wien il 5 aprile del 1803, con Beethoven stesso al pianoforte; al fianco del maestro Mehta, nel corso dell’esecuzione, Andrea Lucchesini (nella foto) che torna al Maggio dopo il concerto dello scorso settembre tenuto insieme a Theodor Guschlbauer. Chiude la serata la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92, composta fra il 1811 e il 1812 e che debuttò a Vienna l’8 dicembre del 1813 diretta dallo stesso autore in una serata musicale a beneficio dei soldati austriaci reduci dalla battaglia di Hanau.
Lucchesini si dedica con passione anche all’insegnamento, attualmente presso la Scuola di Musica di Fiesole, di cui è stato fino al 2016 direttore artistico. Tiene inoltre frequenti masterclasses presso importanti istituzioni musicali italiane ed europee, tra cui l’Accademia di Musica di Pinerolo, il Mozarteum di Salisburgo e dal 2008 è Accademico di Santa Cecilia. Dopo essere stato direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana dal 2018 al 2021, è stato recentemente nominato direttore artistico degli Amici della Musica di Firenze.
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