Le ultime volte che abbiamo messo piede nell'Auditorium 'Ennio Morricone', durante lo volgimento della Festa del Cinema, abbiamo vissuto sulla nostra pelle la totale mancanza di rispetto dei responsabili del complesso per quanti, in quegli stessi giorni, visitavano la struttura per ragioni non attinenti il cinema che vi veniva festeggiato con grande dispendio di mezzi ed energie.
(Detto fra noi, un altro regalo inutile e costoso che ci ha regalato Veltroni e che fa il paio con il cosiddetto Ponte della Musica, altrettanto inutile e costoso. Grazie Uolter!)
Ai frequentatori dei concreti, come noi, veniva imposto di entrare nel foyer, costringendoci a giri e scale mai prima praticati, per non disturbare la kermesse in atto. Non ci risulta che durante la nomale stagione, in occasione di eventi musicali di un certo rilievo, sia stata imposta altrettanta via crucis a tutti gli altri frequentatori.
Se tale comportamento deve far riflettere, la conclusione è che dei cittadini 'spettatori' o 'ascoltatori' ai responsabili dell'Auditorium non importa nulla, oltre che mettere le mani nelle loro tasche.
Un esempio concreto, recente, chiarirà ancora di più il nostro pensiero e farà comprendere il nostro disappunto.
Sere fa ci siamo recati all'Auditorium un paio di volte, per il RomaEuropa Festival.
La prima di quelle due volte, per uno spettacolo ospitato nella Cavea, coincise con la serata più fredda di tutta la stagione, peraltro caldissima.
Abbiamo parcheggiato la macchina in uno dei due parcheggi al chiuso, quello a sinistra e il più lontano dal foyer, ma non abbiamo potuto accedere al foyer direttamente attraverso l'altro parcheggio perchè vi era ospitata la mostra sulle 'stazioni ferroviarie' - ci è stato detto - costringendoci a fare un lungo giro.
Poche sere dopo siamo tornati - recidivo, direte! - ed ambedue i parcheggi al chiuso erano aperti. Abbiamo perciò parcheggiato in quello 'di destra' dal quale si accede direttamente al foyer, senza passare dall'esterno.
Abbiamo scoperto che la famosissima mostra era ospitata al piano superiore del parcheggio, dunque i 'parcheggiatori' avrebbero potuto anche prima passare da quel parcheggio direttamente nel foyer. Invece no.
Le disavventure non finiscono lì. Alla fine del 'concerto', torniamo a riprendere la macchina. Andiamo prima alla cassa, ma era fuori servizio. Accanto un cartello segnalava il nuovo tariffario: 1 euro l'ora. Saliamo in macchina e facciamo il giro del parcheggio, per andare a cercare una cassa funzionante, che c'era, sì, ma nel parcheggio di sinistra, in fondo. Dove paghiamo ma non con le tariffe indicate nel cartello affisso vicino alla cassa fuori servizio, ma con tariffa maggiorata.
Questo accadeva all'Auditorium e questo accadrà ancora all'Auditorium tutte le volte che ai concerti normalmente ospitati si affianca qualche altra manifestazione, occasionale e transitoria, alla quale viene comunque data la precedenza sulle altre stabili.
Per non dire poi dei bar e ristorantini che per tutta la stagione estiva hanno ingombrato, macchiandolo, lo spazio antistante l'Auditorium.
Nessun commento:
Posta un commento