In un trafiletto del Corriere di oggi, firmato dal solito Valerio Cappelli che resta il più informato di tutti su ciò che si muove 'dietro le quinte' delle istituzioni musicali, si dà conto della serata inaugurale dell'Accademia di Santa Cecilia. con l'Elektra di Strauss, diretta da Pappano, all'ultima sua direzione come 'direttore musicale', mentre d'ora in avanti sarà della medesima orchestra 'direttore emerito'; senza che questo vuol dire che in futuro non ci possano essere altri progetti di collaborazione (in verità Pappano lascerà definitivamente Santa Cecilia a settembre del 2024, quando si insedierà alla London Symphony Orchestra) con l'Orchestra romana.
Ma è il pretesto, un semplice pretesto ( visto che poi la recensione la fa il critico musicale milanese, Girardi, con il solito peana a Pappano che non conosce inciampi qualunque cosa faccia - un pò troppo!) per raccontarci che il direttore messo a fianco di Pappano a Roma, e cioè Jakub Hrusa , è stato appena nominato successore di Pappano, dal 2024, al Covent Garden, altro incarico che Pappano ha mantenuto in tutti questi anni, dividendosi, e ammazzandosi di lavoro, fra le due capitali. Jakub Hrusa è della stessa agenzia di Pappano, cioé della IMG .
E a Roma chi gli succederà? Cappelli rivela che l'Accademia s'è fatta sfuggire Gatti che, dopo Firenze, viste le titubanze di Santa Cecilia, ha accettato dal 2024, di trasferirsi alla Staatskapelle di Dresda.
Non vogliamo dimenticare che noi, quando Cappelli per primo parlò della possibilità di Gatti di tornare a Santa Cecilia, pur considerando il valore di Gatti e le sue altissime quotazioni musicali di oggi ( a Santa Cecilia c'era stato anni fa, ancora giovane!), fummo fra i pochi a consigliargli di non tornare sui propri passi: perché tornare la seconda volta nello stesso incarico, non porta bene.
Pur ribandendo, lo ripetiamo perché ne siamo convinti, che Lui sarebbe stato uno dei migliori sostituti di Pappano, ma senza naturalmente sperare di avere il medesimo consenso del direttore ora in partenza. Il clima favorevole, talvolta troppo favorevole - lo diciamo noi che di lui siamo stati il primo estimatore e biografo - di cui ha goduto Pappano, è difficile che si ricrei con i suoi successori.
Ancora oggi, quando viene dato l'annuncio di Hrusa al Covent Garden, Santa Cecilia, gioca ancora a carte coperte sul successore di Pappano. E, di conseguenza, bene ha fatto Gatti a dare un calcio in c... ai dirigenti romani, e ad accettare Dresda, che è una delle più importanti orchestre del mondo.
Im quello stesso trafiletto, Valerio Cappelli riferisce di spifferi, che giungono alle sue orecchie sempre prima che a quelle di altri. E cioè che Tugan Sokhiev, ex direttore del Bolshoi ( da dove si era dimesso a seguito dell'invasione dell'Ucraina) ed ex del Capitole di Tolosa ( si era dimesso perché volevano che non programmasse autori russi, una idiozia!) poco più che quarantenne, assai apprezzato in Occidente, potrebbe essere il successore di Pappano. E, a convalida di tali spifferi, riferisce che le ultime volte che Sokhiev aveva diretto Santa Cecilia, fra lui e l'orchestra era stato un 'colpo di fulmine', 'amore a prima vista'.
Non mettiamo in dubbio che Sokhiev possa sostituire degnamente Pappano, ma non condividiamo che si tiri in ballo il colpo di fulmine per la sua scelta, perché non c'è stato caso in cui, in passato, il colpo di fulmine non sia stato tirato in ballo nell'assunzione di un direttore, anche se poi nel corso dell'attività s'era tramutato in ' insopprimibile odio ed incompatibilità' che ne avevano decretato la separazione.
E poi i colpi di fulmine si possono anche inventare, per avallare una decisione per molti versi incomprensibile.
Ciò che comunque Cappelli dimentica di dire, volutamente e perciò colpevolmente, è che in queste scelte hanno un ruolo di peso le agenzie che rappresentano i vari artisti: Hrusa, non è un caso che sia della stessa agenzia di Pappano. E chiunque si interessa a queste cose, sa bene cosa voglia dire per una agenzia, rappresentare il direttore musicale di un teatro cui è anche demandata la formazione dei cast, che lui, ragionevolmente, attingerà, fin dove è possibile e consentito dalla decenza, mentre è sconsigliato dal conflitto di interessi, dalla sua stessa agenzia.
La IMG difficilmente avrebbe mollato il Covent Garden, e altrettanto difficilmente mollerà Santa Cecilia. E, per questo, non è detto che Hrusa non resti anche a Roma, reincarnando la medesima situazione di Pappano che per un ventennio circa ha avuto il piede in due scarpe.
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