Se lo sono chiesti in molti: mentre le sue truppe stanno martoriando le città dell’Ucraina, dove si nasconde Vladimir Putin? Sono davvero pochi quelli che lo credono al Cremlino, soprattutto ora che nei suoi discorsi patriottici ha iniziato a parlare dei “traditori della Russia” e che, probabilmente, inizia a temere per la sua incolumità. Come ogni tiranno che si “rispetti”, anche Putin ha disseminato la Russia di bunker nei quali rifugiarsi per sentirsi al sicuro. Dove nascondersi, un po’ come i topi. Giusto per ricordare altri suoi pari, si potrebbe parlare dei bunker di Muammar Gheddafi o di Saddam Hussein o del più tristemente famoso Adolf Hitler, che in un bunker si tolse la vita. Coraggioso abbastanza per organizzare e compiere un genocidio, ma non abbastanza per risponderne davanti al mondo. Enver Hoxha ne fece costruire circa 700 mila sul ristretto territorio dell’Albania.
E Putin? Dove si rifugia quando non è a fare dimostrazioni di forza e sicurezza in diretta tv? La repubblica dell’Altaj corrisponde a un’area montuosa situata nel sud della Siberia, al confine con il Kazakistan, la Cina e la Mongolia. Uno dei rifugi che Putin reputa più sicuro sembra si trovi proprio qui e dicono che si allontani solo per i suoi discorsi presidenziali al Cremlino, per mostrarsi in pubblico sicuro e sereno, o per incontrare Aljaksandr Lukašėnka, l’unico alleato che gli è rimasto.
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