Rivendica di aver ottenuto un successo per nulla scontato, i primi passi concreti della Ue contro la crisi energetica. Passi in larga promossi dall’Italia in questi mesi, rimarca. Poi abbozza un bilancio di quanto fatto, accenna all’aiuto che sta dando al nuovo governo, ripercorre un pezzo della sua carriera politica. E difende la forza e la credibilità del nostro Paese, che ha fondamentali macroeconomici «potenti». Ecco dieci estratti, fra i più significativi, dell’ ultima conferenza stampa di Mario Draghi al termine del suo ultimo Consiglio europeo. I sentimenti
«Non cederei troppo, e non l’ho fatto nemmeno in passato, su questa nostalgia della mancanza di Draghi. Queste cose di solito sono esagerate...». L’orgoglio
«Secondo il centro Bruegel, siamo il Paese che ha diversificato di più il proprio mix energetico riducendo di due terzi la dipendenza dalla Russia». Il profilo istituzionale
«Stiamo cercando di assicurare una transizione più serena e informata possibile perché il nuovo governo possa iniziare la propria attività. Ogni ministro ha preparato un documento con tutti i problemi da affrontare e le azioni per farlo e lo stesso farà la Presidenza del Consiglio» L’ottimismo sulla Ue
Per quel che riguarda il futuro dell’Unione europea «nonostante le sfide credo ci sia da essere molto ottimisti, perché sta cambiando davanti nostri occhi ed evolvendosi in direzione straordinariamente positiva». La previsione
Le decisioni del vertice Ue in materia di energia, che rappresentano «un’ulteriore prova della bontà delle nostre proposte», «si tradurranno presto in bollette più basse». La rivendicazione
«Abbiamo speso circa 60 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese a resistere meglio all’aumento dei prezzi. Ma abbiamo sempre mantenuto invariati gli obiettivi di finanza pubblica. Gli effetti sul piano dell’equità sono stati significativi: abbiamo dimezzato l’effetto dei rincari sui bilanci familiari e per le famiglie più povere l’impatto dell’inflazione è stato ridotto del 90%. Questa è la nostra agenda sociale». Il ruolo dell’Italia
«L’Unione europea è fondamentale per la sicurezza, la stabilità e la prosperità degli Stati membri, del continente e del mondo intero. L’Italia deve essere al centro del progetto europeo, con la credibilità, l’autorevolezza e la determinazione che si addice a un grande paese fondatore come siamo stati noi». La forza dell’Italia
«L’Italia è un paese forte, ha un’enorme potenza e credibilità. Il 10 per cento di crescita combinata negli ultimi due anni e il rapporto debito/Pil ridotto di 8-9 punti. L’economia italiana sta performando molto bene. Ora si entra in un periodo più difficile ma da un punto di partenza molto solido». La mia storia
«Stamattina mi è stato ricordato che il mio viaggio professionale è iniziato 31 anni fa, quando ho accettato l’incarico di direttore generale del Tesoro e il mio primo compito è stato quello di occuparmi della bancarotta della Russia durante una riunione del G7. È stato un lungo viaggio e ho avuto il privilegio di essere ispirato, aiutato e sostenuto da tutti voi e dai vostri predecessori». Ai colleghi europei che lo hanno salutato e omaggiato. L’ultimo risultato
Quelle approvate oggi sono tutte proposte nostre. Sul testo del price cap c’è ancora lavoro da fare, ma è la prima volta che il Consiglio Ue ha manifestato questa disponibilità, come anche sul meccanismo di finanziamento comune. E non era per niente scontato».
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