Abbassare il prezzo del gas, e quindi dell'energia, per dare sollievo ad aziende e cittadini. È questo l'obiettivo principale del Consiglio Europeo cominciato a Bruxelles. I 27 capi di Stato e di governo dell'Unione negozieranno le ultime proposte avanzate dalla Commissione europea, in quello che si annuncia come il punto più complicato della discussione.
Pro o contro il tetto
"Discuteremo meccanismi che impongono un massimale ai prezzi del gas, meccanismi per sganciare il prezzo dell'elettricità da quello del gas come già consentito per Spagna e Portogallo, e gli acquisti europei comuni di gas, che sono davvero efficaci, visto che in linea di principio li abbiamo concordati diversi mesi fa. Sono un insieme di misure che puntano a ridurre il prezzo del gas, a scoraggiare le speculazioni e ad abbassare il costo dell'energia elettrica”, ha spiegato il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo
In particolare è il tetto al prezzo del gas a dividere i leader nazionali. La Commissione lo suggerisce "dinamico" e temporaneo, 16 Stati lo vorrebbero più incisivo, mentre Paesi Bassi e Germania continuano a opporsi. E il primo ministro olandese Mark Rutte ha previsto una “lunga notte” di trattative.
Intanto il piano nazionale da 200 miliardi di euro adottato dal governo di Berlino ha creato parecchi malumori.
"Il pericolo è che alcuni Stati membri, con un budget più grande o più margine di manovra per prendere denaro in prestito denaro, possano sostenere le loro imprese e le loro famiglie più di altri", dice il primo ministro lettone Krisjanis Kariņš. "In questo modo avremmo una situazione di concorrenza sleale, la competizione interna europea ne uscirebbe danneggiata...e questo dobbiamo evitarlo. Bisogna trovare un modo per superare queste tendenze, diciamo così, quasi protezionistiche".
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, però , risponde alle critiche affermando di agire in pieno spirito di solidarietà europea: "Siamo il più grande contribuente dell'Unione Europea, paghiamo il 26% del bilancio e stiamo sviluppando molti meccanismi di solidarietà, come abbiamo fatto nelle ultime crisi"
Divisi sull'energia, uniti sulla guerra
Per ottenere una risposta comune sarà necessario superare profonde differenze di vedute sulla crisi energetica, mentre una discussione decisamente più agevole sembra quella sulla guerra in Ucraina. I 27 ribadiranno il loro sostegno al governo di Kiev e la condanna decisa all'invasione russa, minacciando di ulteriori sanzioni la Bielorussia, che si è schierata al fianco di Mosca.
Dopo l'intervento di apertura della presidente del Parlamento comunitario Roberta Metsola c’è stato ancora un collegamento con Kiev, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: i leader nazionali concretizzeranno il loro sostegno alla resistenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina con altri tre miliardi di euro assistenza macro-finanziaria al Paese.
L'ultimo giro di Draghi
Quello del 20-21 ottobre è anche l’ultimo Consiglio Europeo di Mario Draghi, prima di passare il testimone al suo successore. Il presidente del Consiglio italiano non ha parlato al suo arrivo, ma ha invece salutato le tre rappresentanze diplomatiche italiane di Bruxelles: quella presso l’Unione Europea, presso la Nato e presso il regno del Belgio. Draghi si è detto profondamente grato agli ambasciatori e ai funzionari “da cittadino, prima ancora che da presidente”.
A "rubargli la scena" è stato però lo spagnolo Pedro Sànchez, che ha annunciato un accordo fra Spagna, Portogallo e Francia per costruire il “corridoio verde”: una rete di connessioni tramite cui passerà in futuro l’idrogeno, ma che per il momento trasporteranno gas, anche per un tratto sottomarino, tra Barcellona e Marsiglia.
Nessun commento:
Posta un commento