L'abbiamo scritto che Rai 2 è diventato il cestino (della carta straccia, verrebbe da ripetere) dove Coletta, responsabile di vari programmi oltre che della rete ammiraglia, butta tutto quello che gli passa per la testa; ma ora lo ripetiamo, dopo aver visto l'esordio di Ilaria D'Amico in Rai, dopo un passato soprattutto da cronista sportiva su varie reti tv.
La sua nuova trasmissione che dovrebbe fare concorrenza - povero illuso di Coletta!- a programmi ospitati in altre reti tv non pubbliche, si chiama 'che c'è di nuovo'; nome dal quale era ricavata anche una sigla grafica, per la cui geniale trovata vanno complimentati gli artefici: la prima 'o' dell'aggettivo 'nuovo', viene trasformata, nella sigla grafica, in un uovo. Anche a pensarci per settimane e mesi a noi non sarebbe mai venuta in mente. Ma sappiamo quanto fantasia ed inventiva ci manchino.
L'abbiamo vista per qualche minuto la trasmissione della D'Amico, e siamo rimasti davvero colpiti dalla presentatrice che, come si dice a Roma, se la tira che neanche Oprah Winfrey. Sempre in posa, sempre ammiccante, perchè Lei è la più bella ed anche la più brava - pensa Lei di sé stessa e pensano anche i suoi estimatori.
Che il responso dell'Auditel all'indomani ha contato in 349.000 (share al 2,2%). Male, nessuna curiosità per il suo ritorno.
Adesso che fa Coletta ( e la Rai)? A rigor di auditel dovrebbe rimetterla nel cestino e buttarla insieme a tutta l'altra carta straccia che costituisce una bella fetta del palinsesto di Rai 2, nei bidoni stradali. E invece la terrà, perché occorre insistere, potrebbe essere la risposta; non si può pretendere che all'esordio una riveli la fuoriclasse che è in Lei. Ci vuole tempo. E nel caso il tempo fosse inclemente ? La risposta sarebbe: insistiamo comunque, altrimenti bisognerà trovare un nuovo lavoro alla D'Amico, sotto contratto.
Ma non ci dicono che in Rai, più che in ogni altra rete tv, c'è tanta gente pagata che non fa nulla? Ci vogliamo aggiungere anche la D'Amico?
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