Una chiamata all'azione globale per la protezione delle foreste per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e salvare la biodiversità della Terra: è questo lo scopo della conferenza internazionale 'Global Forest and Tree Restoration' organizzata a Roma dall'Accademia Nazionale dei Lincei e che fino al 12 ottobre riunisce ricercatori ed esperti da tutto il mondo. La speranza è proporre ai governi azioni concrete, non solo dichiarazioni, come ha detto oggi il Nobel Giorgio Parisi, vicepresidente dell'accademia scientifica più antica del mondo.
Un primo passo era stato fatto nell'incontro delle nazioni del G20 avvenuto a Roma alla fine del 2021, con l'impegno comune a incoraggiare lo sviluppo della riforestazione. "A livello politico manca la volontà", afferma Enrico Porceddu, membro dell'Accademia dei Lincei e organizzatore dell'evento, "perché significa non solo stanziare fondi, ma anche organizzare e preparare il personale che dovrà poi occuparsi materialmente della riforestazione".
Per raggiungere questi obiettivi è necessario il supporto di solide basi scientifiche per riconoscere e affrontare i colli di bottiglia critici, come la capacità di produrre quantità adeguate di piante certificate e di alta qualità, la ricerca di un accordo con le comunità locali per evitare conflitti, l'individuazione precisa delle aree. Un aspetto, quest'ultimo, che può essere particolarmente problematico: "La pianificazione è importante, ma poi si deve tenere conto anche della realtà - osserva Porceddu - perché i contesti a livello locale possono essere molto diversi e portare a problemi diversi". (ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento