Il sindaco di Viareggio, Del Ghingaro, mira in alto: e lancia la candidatura della città a Capitale italiana della cultura nel 2024, anno in cui cadrà anche il centenario della morte di Giacomo Puccini. Al progetto partecipa anche l’Istituzione Rosetta, costituita per la gestione delle attività culturali viareggine. E col sindaco di Lucca, Tambellini, cala improvvisamente il gelo: ma è "gelo che dà foco", come quello di Turandot.
Questo è il piano di Giorgio Del Ghingaro: "La macchina organizzativa che parte oggi simbolicamente è già al lavoro per la costituzione di un comitato scientifico ad hoc: obiettivo primario è comporre il dossier necessario alla candidatura e mettere a punto il programma di iniziative e progetti per il 2024. La città si propone infatti quale polo storico, artistico, culturale di rilevanza nazionale e internazionale. Insieme alle iniziative che sempre presentiamo al pubblico europeo vogliamo puntare a qualcosa di più alto: la candidatura di Viareggio come Capitale Italiana della Cultura per il 2024, anno che coincide esattamente con il centenario della morte di Puccini".
Nel nome di Puccini in particolare, si è recentemente costituito un Comitato per le celebrazioni pucciniane 2024-2026 che si è fatto promotore presso il Ministero per l’ottenimento di una legge speciale per le celebrazioni, ma anche per la definizione di un programma di attività per favorire la promozione del territorio attraverso la conoscenza e la divulgazione del patrimonio pucciniano. A questo si aggiungano i grandi piani di riqualificazione dei luoghi storici della Città come piazza Puccini, piazza Cavour, la Terrazza della Repubblica, ma anche dei palazzi della cultura: la Gamc, galleria di rilievo regionale unica nel suo genere in tutta la Toscana, il museo del Carnevale, la Cittadella, villa Paolina, il museo della Marineria. Non ultima Villa Borbone che ospita da quest’anno la Fondazione Isyl (Italian Superyacht Life), il primo Campus per le professioni del mare.
"Negli ultimi anni il Comune si è impegnato in progetti di riqualificazione volti a perseguire un nuovo prestigio internazionale – continua Del Ghingaro – La candidatura di Viareggio a Capitale della Cultura è uno di questi. Siamo consapevoli che sarà un percorso complicato ma appassionante che coinvolgerà tutti i portatori di interesse del territorio e non solo".
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(La Nazione: "candidatura Viareggio boutade propagandistica")
E ora Del Ghingaro è in guerra anche con Lucca", così il segretario di Articolo Uno Fabrizio Manfredi (nella foto) legge il lancio della candidatura di Viareggio a Capitale europea della cultura nel 2024 arrivata dopo quella di Lucca. Come una dichiarazione bellica, piuttosto che una concreta opportunità di rilancio per la città. "Non contento di essere cronicamente in contrasto con il comune di Camaiore ed il suo sindaco, con il Parco, con la Provincia – prosegue Manfredi – il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha ritenuto di aprire un nuovo fronte di litigio e di contrapposizione con il Comune capoluogo di Provincia. Alla luce di ciò due sono le considerazioni da farsi. La prima è se davvero Viareggio, nel ridefinire un proprio ruolo ed una smarrita identità dopo i travagli vari di oltre un decennio, abbia bisogno di essere in guerra col mondo. Io – aggiunge il segretario di Articolo Uno – ritengo di no; penso che al contrario sarebbe fondamentale interloquire, collaborare, creare sinergie".
In seconda battuta Manfredi analizza proprio la candidatura: "Per come è stata posta sa molto di boutade propagandistica e di strumentale contrapposizione al Comune ed al sindaco di Lucca. In essa cioè prevalgono più ambizioni che davvero il desiderio di costruttività. La strada giusta – conclude Manfredi – sarebbe quella di non immiserire il tutto in una lite da pollaio ma contribuire ad avviare un percorso serio e collaborativo che, rispettoso della primogenitura di Lucca nell’avanzamento dell’idea e della proposta,possa valorizzare appieno le potenzialità di un territorio ampio che dei luoghi pucciniani ne fa certamente un vanto ed un punto di forza".
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(Quotidiano.Net: " Lucca, ci siamo prima noi")
S'ode da Viareggio lo squillo della candidatura a capitale della cultura italiana 2024. Da Lucca risponde uno squillo: "ci siamo prima noi". E si apre la contesa fra le due città vicine e "cugine", ma raramente tanto diverse l'una dall'altra. E con il maestro Giacomo Puccini tirato per la giacca di fustagno ora da una parte ora dall'altra. Nel 2024 cadrà il centernario della morte dell'autore di Boheme e Viareggio fonda le aspirazioni di capitale culturale del Belpaese su Torre del Lago, dove Puccini ebbe la villa in riva al Massaciuccoli, il lago sul quale d'autunno si avventurava in barchetta a caccia di folaghe e germani. Lucca si fa forte dei natali del compositore in piazza Cittadella, nella casa d'angolo ora trasformata in museo puccininiano...
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(La Nazione: "Lucca e Viareggio uniscano le forze")
Capitale italiana della Cultura 2024, nell’anno del centenario della morte di Giacomo Puccini: un’occasione unica per tutta la provincia di Lucca e non solo per Lucca o Viareggio. Non la penseranno in questo modo, forse, i due sindaci delle città e tantomeno gran parte dei lucchesi o dei viareggini, ma questa è senz’altro la direzione attorno alla quale si lavora più o meno sottotraccia in Regione.
D’altronde, il nome di Puccini è davvero ghiotto e la ricorrenza anche; per non dire che il 2024 aprirà di fatto un biennio tutto dedicato al Maestro visto che nel ’26 si celebrà il secolo dalla prima rappresentazione assoluta della Turandot alla Scala, quella resa celebra dalla scelta del maestro Tocanini di interromperne l’esecuzione alla metà del terzo atto, nel punto in cui si ferma la partitura originale di Puccini.
Tornando alla Capitale della Cultura, dopo le fughe in avanti di Viareggio e il solido pragmatismo con cui il sindaco Alessandro Tambellini sta invece impostando la candidatura di Lucca; adesso iniziano a scendere in campo anche i vertici della Regione.
Per primo è stato proprio il governatore Giani, colui che in campagna elettorale candidò Lucca a Capitale della Cultura, a tentare di trovare una sintesi fra le due città. Nel corso della trasmissione ”Carpe Diem”, condotta su Noi Tv da Silvia Toniolo e che aveva come ospiti proprio Tambellini e Del Ghingaro, Giani ha detto: “Lucca è una delle grandi capitali della cultura italiana. Il presidente della Regione non può che dire che Lucca e Viareggio devono unire le forze”.
A quelle di Giani ieri sono seguite le parole del Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi.
“L’occasione è unica e la provincia di Lucca non può permettersi il lusso di non partecipare unita a questa sfida – ha detto – Bando i campanilismi e guardiamo all’interesse supremo del territorio, centrare l’obiettivo si tradurrebbe in un volano di ripresa, anche economica. Per questo motivo voglio mettere insieme per un dialogo costruttivo, grazie all’online, amministrazioni, enti, soggetti culturali e commerciali di Lucca e Viareggio. Insieme per la provincia di Lucca questo devo essere l’obiettivo”.
“Lucca e Viareggio – aggiunge Fantozzi – devono avere una visione globale e sinergica, creare un legame tra cultura, ambiente, enogastronomia di ogni comune della Provincia. La nostra forza deve essere il nostro territorio che offre arte, cultura, montagna, mare, lago e terme. I luoghi, che hanno ispirato le arie più belle del maestro Puccini, devono unire amministrazioni e primi cittadini”.
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