Ricerche condotte presso il Massachusetts General Hospital di Boston, negli Stati Uniti, indicano che alcuni vaccini comuni possono essere associati a un minor rischio di demenza negli adulti più anziani. L'effetto è probabilmente dovuto alla riduzione dell'infiammazione sistemica causata dalle infezioni. Le infezioni gravi sono collegate a un'atrofia cerebrale accelerata e a un aumento del rischio di demenza, e i vaccini riducono la gravità di queste infezioni e modulano il sistema immunitario, a beneficio del cervello. Ricerche condotte presso il Massachusetts General Hospital di Boston, negli Stati Uniti, indicano anche che adulti di 65 anni o più che fanno il vaccino antinfluenzale annuale hanno fino al 40% in meno di rischio di sviluppare l'Alzheimer. La malattia e le sue complicazioni possono accelerare la degenerazione cerebrale. Il vaccino contro l'herpes zoster previene la riattivazione del virus della varicella e studi in Galles e Australia mostrano una riduzione fino al 20% del rischio di demenza tra i vaccinati. Studi recenti indicano che il vaccino contro l'RSV (virus respiratorio sinciziale), approvato nel 2023, riduce il rischio di demenza rispetto al vaccino antinfluenzale. Il vaccino dTpa (tetano, difterite e pertosse) è associato a un minor rischio di demenza, in particolare se combinato con il vaccino contro l'herpes zoster.
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