Alla fine di una nuova giornata sull’ottovolante, come quelle passate fino a qualche settimana fa grazie alle giravolte di Donald Trump sui dazi, tocca al commissario europeo al commercio Maros Sefcovic tentare di gettare acqua sul fuoco e di rassicurare: "C’è un chiaro impegno da parte degli Stati Uniti a mantenere anche i prodotti farmaceutici entro il tetto del 15%, onnicomprensivo. Come abbiamo negoziato e inserito nella dichiarazione congiunta. Quando discutevamo di queste questioni erano già in corso due, tre indagini, e quindi i prodotti farmaceutici, il legname e i semiconduttori sono stati inseriti in questa categoria. Mi aspetto dunque che questo impegno sarà rispettato".
A determinare l’intervento del rappresentante della Commissione, il regista degli accordi con gli Usa, è stata la nuova uscita del presidente Usa dell’altra notte. Sul social Truth ha messo in fila il pacchetto di nuove misure, motivate con la necessità di "proteggere i nostri produttori" e la "sicurezza nazionale", denunciando un mercato americano "inondato" da importazioni di mobili e armadi. Via alle tariffe al 50% su mobili da cucina e da bagno e al 25% sull’import di camion pesanti.
Ma il peggio riguarda i farmaci. Per questi ultimi, la Casa Bianca intende colpire i prodotti di marca o brevettati con dazi al 100%, salvo prevedere esenzioni per chi "STIA COSTRUENDO" (in maiuscolo) stabilimenti di produzione negli Usa. L’iniziativa del tycoon, per ora, è politica. I farmaci, dunque, restano un bersaglio costante per Trump, tornato a scagliarsi di nuovo contro il paracetamolo invitando le donne incinte a non usarlo "se non assolutamente necessario" e a collegarlo ancora una volta all’autismo nei bambini (nesso contestato dalle autorità sanitarie europee).
La reazione europea al rilancio del Presidente Usa non si fa attendere. "Il limite tariffario globale del 15% – spiega il portavoce della Commissione Ue Olof Gill – per le esportazioni dell’Ue inserito nell’accordo quadro su prodotti farmaceutici, legname e semiconduttori rappresenta una polizza assicurativa che garantisce agli operatori economici Ue che non saranno applicate tariffe più elevate. L’Ue e gli Stati Uniti continuano a impegnarsi per attuare gli impegni assunti nella dichiarazione congiunta, esplorando ulteriori esenzioni e una cooperazione più ampia". Il tetto del 15% ottenuto da Bruxelles è onnicomprensivo, considerato come somma tra i dazi di base (quelli della nazione più favorita) e le tariffe extra introdotte dalla Casa Bianca con la Sezione 232 (quella che evoca la sicurezza nazionale). Viene previsto esplicitamente nella dichiarazione congiunta Usa-Ue, quella che ha formalizzato le intese del vertice in Scozia di luglio.
"Finora – insiste a sua volta Sefcovic - devo dire che sia gli Stati Uniti sia l’Unione europea stanno rispettando tutti gli impegni derivanti da quella dichiarazione congiunta. Avete visto la pubblicazione di due executive order del presidente degli Stati Uniti. Ieri è stato pubblicato sul Federal Register l’avviso che introduce il tetto del 15% per auto e componenti esportati negli Stati Uniti con effetto retroattivo dal 1° agosto e altre esclusioni settoriali, per esempio l’aerospazio e i generics, dal 1° settembre. Dunque, da parte statunitense tutto è stato rispettato come concordato e anche dalla nostra parte, perché prima della fine di agosto abbiamo presentato la nostra proposta legislativa per ridurre i dazi sulle esportazioni statunitensi verso l’Ue. Credo quindi che continueremo in questa attuazione in buona fede della nostra dichiarazione congiunta".
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