martedì 23 settembre 2025

La direttrice -'direttore'- nominata - nominato - alla Fenice ( da La Stampa ,di Alberto Mattioli) L'ha nominata il compagno di partito, Colabianchi, ricevuto l'ordine da Roma, dalle Fratelle d'italia, Giorgia&Arianna ( P.A.)

 La direttrice 35enne nominata direttore musicale, Giuli: “Scelta lungimirante”

Venezi alla Fenice, i soliti disaccordi. La destra esulta, critici i melomani


 Se ne parlava da tempo, fra voci di corridoio,

smentite, indignazioni e rassegnazioni modello «ormai è fatta». Una settimana

fa, il sovrintendente Nicola Colabianchi aveva però assicurato che il suo era

soltanto uno dei nomi che stava vagliando. Poi c'erano stati degli annunci

anticipati sui giornali amici e si era capito che la nomina era imminente. Ieri,

finalmente, nero (è il caso di dirlo) su bianco, l'ufficialità: «La Fondazione Teatro

La Fenice è lieta di annunciare la nomina del Maestro Beatrice Venezi come

nuovo Direttore Musicale». Meglio precisare che maiuscole e maschili (Venezi

vuol essere chiamata «maestro», e tanto peggio per l'italiano) sono originali.

Seguono i prevedibili commenti, con la precisazione che chi commenta di

regola non distingue un basso profondo da un soprano di coloratura.

L'allineamento a destra di Comune di Venezia, Regione Veneto e Governo

nazionale è perfetto. E dunque il sindaco della città, Luigi Brugnaro, che è anche

presidente della Fondazione, esprime «grande soddisfazione per la scelta»,

evidenziando «il rilievo di questa designazione, che vede una delle poche figure

femminili assumere un ruolo apicale nel panorama dei grandi teatri lirici internazionali». 

Festeggia anche il governatore del Veneto, Luca Zaia (dove c'è Zaia c'è gioia!), che fa notare 

come «la sua giovane età costituisce anche un grande esempio per i ragazzi e le ragazze che 

abbiano un'aspirazione nella vita: l'impegno e le qualità personali pagano sempre». E infine 

il ministro, Alessandro Giuli, «accoglie con favore la nomina» e fa i complimenti a 

Colabianchi «per la scelta lungimirante».

Fra gli squilli di tromba della destra, stecca ovviamente la sinistra. Il capogruppo del Pd 

al Consiglio comunale di Venezia, Giuseppe Saccà, parla di «decisioni calate dall'alto», «di 

 percorsosbagliato» e di «nessun confronto con l'Orchestra e con il Coro». 

La diretta interessata accoglie «conemozione e gratitudine la scelta» e si dice

«profondamente onorata».

Intanto sui social si scatenano i commenti, con prevalenza di quelli negativi (come, per la 

verità, avviene per qualsiasi nomina). Venezi, 35 anni, lucchese, figlia di un gerarca di 

Forza Nuova, diventa improvvisamente famosa sul finire degli anni Dieci, ben prima di 

aver fatto nulla di musicalmente rilevante. È più nota per le sue prese di posizione a favore 

della destra in generale e di Giorgia Meloni in particolare, con post sui social addirittura 

lirici per Dio, Patria e Famiglia, o per la celebre pubblicità dove invitava a «tirare fuori il 

proprio lato Bioscalin». 

Il curriculum più strettamente direttoriale è però modesto, senza orchestre o teatri davvero 

importanti, e il Bolshoi in cui notifica di aver diretto si rivela, a un più attento esame, quello 

di Minsk: come se uno dicesse di essere salito sul podio della Scala, ma non quella di 

Milano. Però nel '21 Venezi è al festival di Amadeus (Sanremo, non Salisburgo), 

giornali d'area decidono che «è un direttore d'orchestra di fama mondiale» e il ministro 

Gennaro Sangiuliano la nomina sua consulente per la musica, a 30 mila euro all'anno, 

preferendola a, poniamo, Riccardo Muti o Riccardo Chailly o Daniele Gatti.

 Intanto, a proposito di direttrici che sfondano il soffitto di cristallo, Mirga Grazinyte-Tyla 

diventa direttrice della City of Birmingham, JoanaMallwitz è la prima donna a dirigere 

un'opera a Salisburgo e Speranza Scappucci alla Scala, oltre a essere nominata prima 

direttrice ospite al Covent Garden. 

Nel frattempo, Venezi dirige la Sinfonica siciliana dove però viene contestata da alcune 

prime parti («Sarebbe stato più facile suonare senza di lei») che dopo aver parlato con i 

giornali vengono sospese dalla direzione.

Gli avversari, politici o musicali, coniano il soprannome «bacchetta nera».

Adesso, con un curriculum che nel frattempo si è un po' irrobustito, per Venezi arriva 

nientemeno chela Fenice. Dove, curiosamente, non ha mai diretto un'opera. E pare che non 

ci sia stata alcuna consultazione preventiva con l'Orchestra, che pure sulla nomina del 

direttore musicale avrebbe molto da dire, ultima parola compresa, come si è visto con

l'affaire Gatti alla Scala. Molti fanno notare che la Fenice non aveva un direttore musicale 

«ufficiale», ma che in pratica svolgeva questa funzione Myung-whun Chung, passato poi 

alla  Scala. Anche i tifosi più sfegatati devono ammettere he il salto da Chung a Venezi è 

decisamente considerevole.

Colabianchi però è sicuro: «Ho deciso di puntare su Beatrice Venezi in quanto è un' ottima 

direttrice d'orchestra e perché è una donna che a soli 35 anni si è già affermata a livello 

internazionale». 

 A proposito di giovani italiani che si affermano davvero a livello internazionale, una 

curiosa coincidenza. Ieri è stata annunciata anche la nomina di Michele Spotti, 32 anni, a 

direttore ospite principale della Deutsche Oper di Berlino.

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