Possiamo sperare che, alla fine, sia la giovane, bella ma scarsa direttrice, che il sovrintendente che l'ha nominata, eseguendo l'ordine venuto da Roma, proprio da Palazzo Chigi, si dimettano, dopo il clamore suscitato dal caso e le proteste non solo del teatro veneziano ma di altri importantissimi teatri, solidali con i colleghi della Fenice?
Non so, se possiamo sperarlo, dopo che la linea di difesa assunta dalla Destra al Governo, solidale già con Colabianchi ed ora con B.V. mira ad avallare la tesi, tanto falsa e pretestuosa, che la protesta nasca dall'avversione del mondo della cultura, 'di sinistra', contro l'attuale governo della Destra. Almeno questa volta la Meloni rinunci a vedere un complotto contro di Lei, armato nella laguna veneziana.
La Destra non vuole ammettere che in certi campi, come quello musicale, le protezioni politiche sono controproducenti se non riguardano persone che hanno le qualità richieste per occupare posti di responsabilità.
Certo è facile riconoscere le qualità di un violinista, un pianista ed anche di un cantante. Per un direttore è molto difficile: in fondo sta sul podio, muove la bacchetta, si agita... ma se è un bravo direttore lo capiscono immediatamente, prima di chiunque altro, gli orchestrali. I quali sono feroci con un direttore inesperto, e lo dimostrano anche in maniera plateale; e, se viene loro imposto, adottano la tecnica: chi lo guarda è perduto, sappiamo fare da soli; suoniamo come se lui non ci fosse. In anni di lavoro abbiamo assistito ad infinite prove d'orchestra e ne abbiamo visti e sentiti di tutti i colori, in tal senso.
Se come è accertato ormai da mezzo mondo - quella parte di mondo musicale che ha orecchi per ascoltare e occhi per osservare - B.V. non ha fatto grandi cose in oltre dieci anni di attività da direttrice d'orchestra - ben prima della Meloni al governo - non ha avuto nessuna carriera, ed è assente nelle istituzioni musicali di prestigio, che cosa si vuole ancora? Che faccia altri danni ad una orchestra affidata solitamente a direttori di ben altro livello, che si è acquistata un prestigio che, basta poco, basta cioè B.V. per distruggerlo?
B.V. ha un curriculum dozzinale, internazionale solo nel senso che ha diretto in molti paesi, che all'occhio attento e competente rivela immediatamente le molte falle e l'appoggio costante della politica, senza il quale il suo nome sarebbe relegato nel novero dei routinier come come lei, che fanno una 'onesta' carriera, senza mettersi in mostra.
Chi non ha le qualità per svolgere un determinato compito, recita un adagio veneziano: ...'quando sale in scranno, puzza e fa danno'. Naturalmente l'incipit dell'adagio popolare veneziano accenna a qualcosa che certamente non diremmo mai di B.V., perchè anche Lei ha diritto a vivere, se ne ne sta al suo posto, senza avvalersi per 'salire in scranno' delle spinte meloniane.
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