Non so se la bellezza salverà il mondo»
Baglioni non si nasconde sull’attualità. «Ogni mattina ti svegli e devi metterti l’elmetto, in un duello rusticano perpetuo», confida. «Un artista deve dire qualcosa solo quando è convinto. Magari avessi idee chiare: in questa confusione non ce l’ho e non firmo più appelli. Ci metto mesi per scegliere una preposizione articolata o semplice, figurarsi se dovessi parlare di genocidio o sterminio. So solo che stiamo affogando. La politica? Mi sembra più un gioco a parlarsi sopra. Si fanno leggi con i nomi dei politici. Poi i politici cambiano e sembra un affronto modificare quelle leggi. Ne abbiamo una vecchia, la Bossi-Fini, che forse sarebbe tempo di rivedere». E chiude: «Non so se la bellezza salverà il mondo, ma almeno ci salva la coscienza. Io, dal canto mio, potrò dire di avercela messa tutta. Se ho commesso degli errori, almeno li ho fatti, senza accorgermene».
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