venerdì 19 settembre 2025

Piazzapulita, La 7. Formigli punge Meloni e la sua corte: le scalette della trasmissione le facciamo noi. Magari Meloni ricorra al TG1 per le sue scalette ( da Tvblog, di Stefano Benzi)

 

LA7, a Piazzapulita l’editoriale di Formigli contro Giorgia Meloni: “Presidente, le scalette ce le facciamo noi, provi con il TG1” 

Parole forti da parte di Corrado Formigli che nel corso del monologo d’apertura della puntata di ieri di Piazzapulita, su La7, ha argomentato critiche forti alla premier Giorgia Meloni puntualizzando la linea sua personale e della trasmissione rispetto al rapporto con i partiti e la politica.

Corrado Formigli, l’attacco a Giorgia Meloni

Il conduttore di Piazzapulita ha rivendicato l’autonomia editoriale del programma, replicando a un post di Fratelli d’Italia che accusava la trasmissione di non aver considerato alcuni temi di attualita. Tra i quali l’omicidio di Charlie Kirk: “Le scalette ce le scriviamo da soli… provi col Tg1, magari sarà più fortunata”, ha detto il conduttore in chiusura del suo intervento in quella che è stata la stoccata sicuramente più pesante nei confronti della Premier.

In realtà Formigli già in passato aveva criticato Giorgia Meloni che sembra avere declinato più volte gli inviti del conduttore a intervenire in studio. E qui, in apertura di intervento, Formigli ha sottolineato come la stessa premier abbia ammesso in un fuorionda raccolto durante la visita a Donald Trump di qualche giorno fa, di sopportare mal volentieri la pressione della stampa italiana e di essersi sottratta per 250 giorni alle domande dei giornalisti.

Stampa e conflitto di interessi

“Tuttavia – ha poi insistito Formigli – la premier sostiene di apprezzare giornali ed editori privi di conflitti di interesse… Pare quindi di capire che non piaccia per niente alla nostra Meloni l’editoria di destra che la sostiene a spron battuto. Libero, Tempo e Giornale, per fare tre esempi, sono tutti in mano a un unico editore, ad Angelucci, che è editore, che è deputato della destra e che è padrone di molte cliniche. Direi proprio un prototipo umano di conflitto di interesse semovente”.

Formigli ha poi ricordato di non aver parlato di Kirk. Ma di non avere trattato diversi altri argomenti di attualità: una donna ucraina uccisa da un uomo di colore negli USA, un giornalista di LA7 che in stato di alterazione inneggiava alle Brigate Rosse, piuttosto che di una cronista de La Stampa allontanata dalla Flotilla in partenza per Gaza. E qui è arrivata la puntualizzazione più rilevante con Formigli ha chiuso il suo intervento: “Voglio tranquillizzare la Presidente del Consiglio, io la ringrazio molto del pensiero, ringrazio Fratelli d’Italia del pensiero, ma noi Presidente le scalette ce le scriviamo da soli. Magari provi con il Tg1 uno, magari sarà più fortunata”.

Stampa e politica, Italia e USA

Al momento né la presidente del Consiglio né il Tg1 hanno diffuso note ufficiali di risposta al monologo; la puntata di Piazzapulita ha poi proposto un dibattito molto vivace con diverse opinioni a riguardo e a confronto.

Si tratta dell’ennesima discussione sull’autonomia delle redazioni e dell’equilibrio dell’informazione che è molto ricorrente nel confronto pubblico: soprattutto in questi ultimi mesi. E che negli Stati Uniti sta diventando una vera polemica dopo la chiusura del talk show di Stephen Colbert, recentemente premiato agli Emmy in una scrosciante standing ovation, e la sospensione del Jimmy Kimmel Show, dopo un monologo del conduttore proprio sull’omicidio di Charlie Kirk.

Donald Trump, interpellato sulla questione, ha definito Colbert e Kimmel personaggi privi di talento alla conduzione di show costosi e con ascolti in forte flessione… Non nascondendo la sua soddisfazione per la chiusura di trasmissioni che in più occasioni avevano attaccato la sua amministrazione.

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