Dopo Emmanuel Macron, domani è la volta di Keir Starmer: il premier britannico sarà alla Casa Bianca per convincere Donald Trump a non svendere l’Ucraina e a mantenere l’ombrello di sicurezza americano sull’Europa. E il leader laburista da parte sua mette sul piatto un impegno importante: l’aumento delle spese per la Difesa al 2,5% del Pil (attualmente Londra impegna il 2,3%). Domenica, poi, si svolgerà nella capitale britannica una riunione dei principali leader europei per tirare le somme di questi colloqui e impostare il futuro della sicurezza sul Continente.
Sul tavolo potrebbe esserci l’idea di un fondo comune o la creazione di nuovi meccanismi per finanziare la Difesa a livello europeo. L’incontro è stato anticipato dal premier polacco Tusk (Varsavia ha la presidenza di turno dell’Ue), e vi parteciperanno tra gli altri anche la premier Meloni, la presidente della Commissione von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Costa, che ha convocato per oggi in videoconferenza i leader dei Ventisette per fare il punto sull’incontro di due giorni fa tra Macron e Trump e per preparare il summit straordinario del 6 marzo su Kiev e sicurezza Ue.
Quello di Starmer è stato un annuncio a sorpresa, davanti a una Camera dei Comuni attenta e silenziosa: dal 2027, la Gran Bretagna spenderà ogni anno per la Difesa l’equivalente di 16 miliardi di euro in più. Se si tiene conto degli impegni per l’intelligence, si arriverà al 2,6% del Pil, con la promessa di salire al 3% nella prossima legislatura. A farne le spese è la cooperazione internazionale, il cui budget viene tagliato dallo 0,5 allo 0,3% del Pil (prima della pandemia era addirittura dello 0,7). Una scelta che ricalca quella di Trump di liquidare l’agenzia Usaid e che ha già scatenato i mal di pancia della sinistra laburista.
Nell’incontro con Trump, Starmer farà leva sulla storica relazione anglo-americana e su quanto Londra ha da offrire: oltre all’aumento della spesa militare, l’impegno a mandare truppe per garantire la futura pace in Ucraina, in cambio di una «rete di sicurezza» americana. E, per massaggiare l’ego di The Donald, farà balenare l’invito per una visita di Stato a Londra con tanto di cerimonie reali in pompa magna e una notte nel castello di Balmoral. È a Washington anche Kallas. L’Alto rappresentante Ue incontrerà il segretario di Stato Usa Rubio e altri funzionari. Lo sforzo dell’Ue è di avere un posto al tavolo della pace. Il cancelliere tedesco in pectore Merz ha avviato colloqui con l’Spd per approvare in via straordinaria fino a 200 miliardi per la Difesa.
Von der Leyen, di rientro da Kiev, ha detto che «sostiene l’iniziativa del presidente Trump per l’Ucraina per un accordo di pace durevole, con garanzie di sicurezza e con una rete di protezione degli Usa». L’Ue deve «raddoppiare il sostegno militare ed economico» a Kiev: servono «una “mentalità d’urgenza” e un piano strategico per riarmare l’Europa». Tre i livelli di intervento, ha spiegato: aumento della spesa nazionale; investimenti mirati alle aree di interesse strategico attraverso un apposito strumento europeo; aumento della disponibilità di finanziamenti privati
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