«Sono 23 mesi di mancata produzione industriale, abbiamo importanti settori che stanno crollando. Vedo tutti i dati. Non siamo soli perché purtroppo sia la Francia sia la Germania non stanno andando benissimo. La Spagna fa meglio di noi perché sul turismo sta andando bene e su parte dell’edilizia mente la Polonia è attrattiva sui costi di produzione e sull’energia. Dobbiamo cambiare rotta in Italia e in Europa». È il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel corso del suo intervento alla convention “Innovare per tornare a crescere”, organizzata dal Pd a Bergamo.
«Siamo stati sempre in Italia a fianco del governo e delle opposizioni per percorso ordinato nel sostenere l’industria italiana, tutto il nostro mondo. Nella costruzione della legge di Bilancio il paese non può rincorrere provvedimenti degli anni precedenti o adeguarli. Abbiamo lottato sull’Ires premiale e credo si debba fare un esercizio, e non lato governo ma bipartisan, perché si parla di lavoro e imprese, serve sedersi intorno a un tavolo e fare una tabula rasa. Serve un piano triennale», ha spiegato il numero uno degli industriali.
Orsini è poi tornato sul tema dei costi dell’energia che impattano sui bilanci delle imprese alla vigilia del Consiglio dei ministri che, martedì prossimo, dovrebbe approvare un nuovo decreto anti-rincari. «L’energia è un grande problema per noi. Credo sia importante: la media annuale dell’Italia a megawattora dell’energia è 106 euro, la media della Germania è 76 euro a megawattora, la Spagna 63 e la Francia 58. Quindi è più facile produrre in questi paesi ed è anche più facile attrarre. Uno dei temi per cui per noi l’energia è fondamentale è proprio quello».
Quanto alle soluzioni, per il numero uno di Confindustria bisogna agire celermente, a partire «dal disaccoppiamento che va fatto subito, iniziando dalla rigenerazione degli impianti che sono in essere perchè quello è un pezzo di via per poter essere più competitivi».
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