Il teatro Petruzzelli, a Bari, dove a differenza di Venezia non c'è un sindaco come Brugnaro, 'appecoronato' sulle posizioni del governo e dei diktat a favore dei suoi fedelissimi, si vuole riflettere sul nuovo sovrintendente.
E prima della nomina si opta per una soluzione interna e temporanea. Affiderebbero l'incarico all'attuale direttore generale del teatro, e poi a giugno, con il nuovo CdI si procederebbe alla nomina del successore di Biscardi; nel frattempo si riflette per non fare la scelta sbagliata.
A Venezia che succede?
Si potrebbe optare per una scelta analoga ma non temporanea. e cioè nominare sovrintendente il direttore generale del teatro Andrea Erri che, se ricordiamo bene, Ortombina avrebbe voluto portarsi alla Scala, e direttore artistico Conte che è nato e si è formato alla Fenice e poi è andato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (portato da Chiarot e poi rimasto anche con lo 'sciupone' Pereira), e, infine, al Nuovo Carlo Felice. Dunque ha le carte in regola e tutta l'esperienza per dirigere artisticamente la Fenice.
Con il vantaggio aggiunto di non far approdare a Venezia Colabianchi, indicato anzi voluto ed imposto dal clan meloniano, per il semplice fatto che lui ha la destra nel cuore. Non ci dimentichiamo che l'underdog che viene dalla Garbatella ed ora guida il governo di un paese che ha fra i suoi massimi vanti proprio la sua storia musicale, non ha mai messo piede in un teatro, ed è quindi nell'impossibilità di giudicare il valore di un dirigente di simili istituzioni.
Basti pensare che fra i suoi candidati da piazzare dove è possibile c'è gente come Beatrice Venezi, e qualcun altro di cui si va facendo il nome questi giorni. La cui nomina sarebbe una vera iattura per il teatro dove Meloni &Giuli volessero piazzarli .
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