domenica 16 febbraio 2025

Sostegno e aiuti militari europei a Kiev superiori agli americani ( da Corriere della Sera, di Clauo Del Frate)

 Davvero gli Stati Uniti hanno sostenuto lo sforzo maggiore per garantire la difesa dell’Ucraina dall’aggressione russa? Da messi Trump insiste su questo punto e sta spingendo nell’angolo l’Europa perché aumenti le spese militarti e garantisca da sè la sua sicurezza. Concetto ribadito dal neo ministro della difesa Hegseth, secondo cui Washington non schiererà truppe in Ucraina per garantire la pace. E anzi, la Casa Bianca vorrebbe escludere la Ue dal tavolo delle trattative. La parole sono un conto, i numeri sono un altro. E i numeri dicono che, mentre si sta per chiudere il terzo anno di guerra, la Ue (con l’aggiunta del Regno Unito)  ha speso di più rispetto agli Usa nel sostenere lo sforzo bellico di Zelensky.    

Le cifre sono state elaborate da Ukraine support tracker, un osservatorio che fa capo all’università tedesca di Kiel. L’ultimo report, pubblicato il 14 febbraio scorso dice che complessivamente i Paesi europei hanno sborsato 132 miliardi di euro contro i 114 americani. 

I due giganti al qua e al di là dell’Atlantico hanno garantito un mix di aiuti differenti. L’Europa inizialmente si è concentrata su aiuti di natura finanziaria. Ad oggi dei 132 miliardi, 62 consistono in armamenti e gli altri in aiuti economici e umanitari. Washington ha messo maggiormente l’accento su le forniture belliche (64 miliardi su 114). In  ogni caso, anche volendo concentrarsi sul sostegno miliare emerge che Usa e alleati quasi si equivalgono.  Un dato dunque che smentisce la narrazione trumpiana. 

Addirittura, l’osservatorio di Kiel sottolinea che nel corso del 2023 l’America ha rallentato il flusso degli aiuti: «È diminuito significativamente per nove mesi, quando il Congresso degli Stati Uniti ha bloccato qualsiasi nuovo disegno di legge sugli aiuti. Negli ultimi mesi gli aiuti statunitensi sono ripresi, ma con il ritorno del presidente Trump in carica, è probabile che gli aiuti militari statunitensi si blocchino di nuovo».

Il report traccia anche un cambiamento nel tipo di sostegno bellico dell’Occidente. Nei primi anni del conflitto i Paesi Ue hanno svuotato i loro arsenali cedendo le armi a Kiev; in una seconda fase, invece è stato necessario mobilitare le industrie produttrici di armamenti: «Nel 2023 e nel 2024 la maggior parte degli aiuti militari, oltre il 60 percento, è stata ordinata dall'industria e prodotta ex novo. Questo cambiamento è particolarmente evidente in Germania, dove quasi tre quarti dell'equipaggiamento militare per l'Ucraina viene ordinato direttamente dall'industria».   

«A tre anni dall'inizio della guerra - scrive l’Ukraine support tracker -  i donatori europei hanno introdotto nuovi meccanismi per l'approvvigionamento congiunto di armi industriali per l'Ucraina. La più grande iniziativa di approvvigionamento multilaterale è l'International Fund for Ukraine (IFU), un meccanismo di finanziamento guidato dal Regno Unito che mette insieme i contributi di più paesi per acquistare equipaggiamento militare per l'Ucraina, con assegnazioni totali pari a 1,6 miliardi di euro».

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