domenica 15 settembre 2024

CASTELLITTO NESSUNA INFAMITA'. SEMPLICEMENTE DEVE RENDERE CONTO DELL'AMMINISTRAZIONE DI UNA ISTITUZIONE PUBBLICA ( DA LA STAMPA)

 In questo momento non parlo. Non partecipo al banchetto delle infamità». È lapidario Sergio Castellitto. Alla Stampa fa sapere di non voler replicare alle accuse sull’uso disinvolto dei fondi del Centro sperimentale di cinematografia di Roma che dirige. L’attore e regista sceglie la via del silenzio, in attesa che vengano chiariti alcuni punti della vicenda, riservandosi di parlare però «a tempo debito». Intanto la polemica sulle consulenze e le spese «pazze» del Csc non si placa.

Lunedì il vicesegretario di Alleanza Verdi e sinistra, Marco Grimaldi, depositerà una nuova interrogazione parlamentare sul caso, la terza. Al neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, verranno chiesti chiarimenti sul licenziamento in tronco, dopo 40 anni di servizio, del direttore della Cineteca nazionale Stefano Iachetti. Ma i riflettori sono puntati anche sugli oltre 500 mila euro spesi in pochi mesi per consulenze e nuovi incarichi. Sotto la lente sono finite le parcelle di quattro avvocati, ognuna da 139 mila euro, per l’assistenza legale. A cui si aggiungono i 4 mila euro dati alla moglie scrittrice Margaret Mazzantini come relatrice a un convegno che vedeva tra i partecipanti anche lo scrittore israeliano David Grossman. E diversi nuovi contratti. Per Grimaldi si tratta di un comportamento di assoluta «arroganza del potere» perché a fronte di queste spese «17 lavoratori sono stati mandati via, senza essere rimpiazzati» .

Sul caso attacca anche il Movimento 5stelle, che parla di un «poltronificio a spese dei contribuenti». «Non bastava aver attuato un vero e proprio blitz per impossessarsi del centro. Una volta presa, questa eccellenza doveva essere spremuta a dovere», incalza il deputato Gaetano Amato sottolineando gli «stipendi d’oro» elargiti a persone vicine al regista. «La cosa più vergognosa è che tutto questo avviene quando ci sono tecnici lasciati a casa e dopo un incendio su cui c’è stata poca chiarezza» aggiunge, annunciando anche lui un’interrogazione per il ministro Giuli: «È suo dovere fare chiarezza».

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